Alleati e Cina preoccupati dalla scelta di Trump

C'è preoccupazione nella comunità internazionale per la decisione di Donald Trump di far uscire gli Stati Uniti dall'accordo sul nucleare iraniano siglato nel 2015. 

Cina

Sono diversi i leader mondiali che non approvano la decisione dell'amministrazione americana. La Cina ha espresso “rammarico” per la decisione di Trump. Geng Shuang, portavoce del ministero degli Esteri, ha invitato tutte le parti ad agire “in modo responsabile” per una “soluzione diplomatica”. Pechino, ha proseguito Geng, “avrà un atteggiamento obiettivo, imparziale e responsabile” nel cercare il dialogo per “salvaguardare l'integrità” dell'intesa. In un articolo di commento comparso sull'agenzia Xinhua si legge che con la sua mossa Trump ha aperto “il vaso di Pandora” e che questa decisione rappresenta “un nuovo assalto al multilateralismo globale“. Il Global Times pubblica sull'edizione cartacea un editoriale postato on line nella tarda serata di ieri – quindi prima dell'annuncio del presidente degli Stati Uniti – nel quale fa appello al ruolo dell'Unione Europea e della Cina per difendere l'ordine globale e nel quale cita lo stesso accordo sul nucleare iraniano.

Turchia

“Abbiamo sempre sostenuto una soluzione diplomatica e politica per le questioni inerenti il nucleare iraniano. Siamo dinanzi a una scelta infelice, presa nei confronti di un accordo da difendere” è stato, invece, il commento del ministero turco degli Esteri. L'intesa, voluta dall'ex presidente Usa Barack Obama, è definita da Ankara “un passo importante contro la proliferazione” di armi nucleari, oltre che un esempio in cui “questioni complicate vengono risolte per via negoziale“.

Europa

La Francia, da parte sua, assicura che l'Ue “farà tutto” il possibile per proteggere gli interessi delle aziende attive in Iran, che potrebbero subire le conseguenze della ripresa delle sanzioni americane contro Teheran. In Germania le principali associazioni di imprese, la Bdi (Confindustria), Dihk (associazione delle Camere di commercio) e Bga (Commercio estero) hanno rivolto un appello al governo e all'Ue, affinché difendano gli affari europei in Iran. La Germania è uno dei principali partner commerciali di Teheran e il volume di affari nel 2017 ha toccato un volume di 3,4 miliardi di euro, secondo dati di Bga. A fronte di un inasprimento delle relazioni con Teheran, a causa dell'annuncio delle sanzioni da parte di Donald Trump, l'associazione Dihk afferma: “tocca al governo tedesco e all'Europa proteggere ora gli affari europei in Iran e ristabilire la fiducia perduta”. Mentre il presidente di Bga, Holger Bingmann, mette in guardia: “le imprese tedesche saranno ovviamente adesso ancora più insicure. Gli Usa dovrebbero almeno dare delle indicazioni su come procedere nella nuova situazione, anche se questo “ridurrebbe il caos solo di poco”. Per Federica Mogherini “finché l'Iran continuerà ad attuare i suoi impegni sul nucleare, come ha fatto finora e come è stato confermato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica in dieci relazioni consecutive, l'Ue continuerà a impegnarsi per la continua, piena ed efficace attuazione dell'accordo“.