Allarme dell’Unicef: rapiti 89 bambini nel Sud Sudan per mandarli a combattere

Sudan

Secondo quanto riferito dall’Unicef 89 ragazzi sono stati rapiti mentre si preparavano per gli esami in una scuola della città di Wau Shilluk in Sudan del Sud, vicino a Malakal, capitale dello stato dell’Alto Nilo. Uomini armati avrebbero circondato l’edificio e sondato stanza per stanza per prendere ragazzi di età superiore ai 12 anni.Non è chiaro ancora quale gruppo sarebbe responsabile del sequestro ma a denunciarlo è Jonathan Veitch, rappresentante Unicef in Sudan meridionale con un comunicato. “Il reclutamento e l’impiego dei bambini da parte delle forze armate distrugge le famiglie e le comunità. I bambini sono esposti a livelli impensabili di violenza” ha inoltre sottolineato Veitch.

Proprio nelle scorse settimane circa 300 bambini soldato, di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, erano stati rilasciati dalla Cobra faction, un gruppo di ribelli che si oppone al governo nello stato di Jonglei. Il 10 febbraio l’Unicef aveva per questo organizzato a Pibor, nel Sud Sudan orientale, la cerimonia del disarmo. Molti gruppi di controllo e monitoraggio dei diritti umani denunciano da tempo il reclutamento coatto e l’utilizzo di bambini-soldato nel Paese da parte di fazioni rivali; il governo invece si difende respingendo le accuse di Human Rights Watch sul fatto che anche le truppe governative reclutino nuovi soldati fra i bambini.