Alabama, varata legge sulla castrazione chimica

E'di nuovo al centro dell'attenzione mediatica lo stato dell'Alabama. E lo è ancora una volta per la sua legislazione. Infatti la governatrice del Paese Kay Ivey ha firmato una legge che impone ai condannati per reati sessuali contro i minori di 13 anni di iniziare la castrazione chimica un mese prima della loro scarcerazione. Secondo quanto prevede il provvedimento, gli interessati dovranno continuare inoltre il trattamento finché una corte non lo riterrà più necessario e obbliga i trasgressori a pagare il trattamento. “La legge – ha dichiarato Kay Ivey – è un passo verso la protezione dei bambini in Alabama“. 

L'iter e il contenuto del provvedimento

La nuova norma è stata varata da entrambe le camere del Parlamento dell'Alabama alla fine del mese scorso. La proposta iniziale è stata avanzata dal Repubblicano Steve Hurst. La legge definisce la castrazione chimica come “la somministrazione di farmaci che riducono, inibiscono o bloccano la produzione di testosterone, ormoni o altre sostanze chimiche” con l'obiettivo di rimuovere la pulsione sessuale e rendere impossibile a una persona compiere atti sessuali. Inoltre se un determinato autore del reato sceglie di non ricevere più il trattamento, sarà in violazione della libertà condizionale e sarà costretto a tornare in carcere. 

Un mese fa il provvedimento sull'aborto

Come detto lo Stato statunitense nelle ultime settimane è stato al centro dell'attenzione mediatica globale anche per un'altra norma, quella che vieta l'aborto. Nel Paese è sempre vietato, vige una sola eccezione quando sia in grave pericolo la madre del bambino. Un atto che è diventato il più restrittivo del suolo americano e che sfida una sentenza del 1973: la “Roe vs Wade”, pronuncia con la quale i giudici hanno aperto alla legalizzazione di questa pratica. Adesso non resta che attendere le polemiche sull'ultimo provvedimento, dato che secondo alcuni esperti la castrazione chimica viola i diritti umani