“Al Baghdadi ferito ma vivo”

Nuove voci sulla sorte di Abu Bakr al-Baghdadi. Il “califfo” dell'Isis, più volte dato per morto sarebbe vivo e vegeto e ricoverato in un ospedale situato nel nord-est della Siria. 

Ricoverato

Lo sostiene l'intelligence irachena, ma la notizia è anche confermata dai servizi segreti americani. Secondo le fonti, sarebbe stato ferito in un raid aereo, riportando lesioni non gravi ma che per diversi mesi lo hanno costretto a cedere il controllo di quel che rimane dell'organizzazione terroristica. A Baghdad parlano di “dati e documenti indiscutibili (provenienti) dall'interno dell'organizzazione terroristica”. L'uomo piu' ricercato del pianeta si nasconderebbe nella regione di Jazira, un'area desertica tra Siria e Iraq, vasta e scarsamente popolata, in cui il Daesh è ancora presente. Secondo un funzionario dell'intelligente irachena, il capo jihadista “è ferito, ha il diabete e fratture al corpo e alle gambe che gli impediscono di camminare senza assistenza”. Non è chiaro chi abbia compiuto il raid (se siano stati caccia americani o russi) né quando.

Ultime notizie

A giugno i militari russi sostennero di aver ucciso o ferito il leader del sedicente Stato Islamico durate un raid avvenuto il 28 maggio alla periferia di Raqqa, la roccaforte del “Califfato”, che le forze appoggiate dagli Stati Uniti hanno ripreso in ottobre. All'epoca Mosul era quasi caduta e Raqqa quasi completamente circondata. Anche gli americani sono convinti a che al-Baghdadi a maggio si trovasse a Raqqa; ma settembre, una fonte statunitense sostenne che il terrorista probabilmente era ancora vivo e si nascondeva nella valle dell'Eufrate in Siria orientale. Al-Baghdadi è apparso solo una volta in pubblico, nel luglio del 2014, nella moschea di al-Nuri, a Mosul, vecchia “capitale” del Califfato che e' stata riconquistata dalle truppe irachene a giugno. Da allora l'Isis ha diffuso vari messaggi audio, attribuendoli ad al-Baghdadi, il più recente nel settembre dello scorso anno, e alcuni di questi contenevano con riferimenti a eventi accaduti dopo il raid russo.