Akihito ha abdicato

Akihito non è più l'imperatore del Giappone. Il monarca, come da programma, ha abdicato, lasciando il trono al figlio Naruhito, che si insedierà solo domani, dando il via a Reiwa, la 248esima era della storia Imperiale, che significa “Ordine, Armonia e Pace“.

Il rito

Nel suo ultimo discorso, l'85enne ha augurato “al Giappone e al mondo pace e prosperità“. E si è detto “grato per il popolo che mi ha accettato come simbolo e mi ha sostenuto”. La cerimonia è avvenuta secondo regole fissate dalla Costituzione e la funzione “Taiirei-Seiden-no-gi” (il tradizionale rituale di abdicazione di sua maestà l'imperatore) si è svolta nella sala di Stato del palazzo imperiale, nel centro di Tokyo. L'imperatore Akihito, vestito con abiti tradizionali, ha comunicato il suo ritiro agli antenati, rinunciando al trono dopo un regno durato 30 anni. E' la prima abdicazione del Giappone da quando l'imperatore Kokaku lasciò il trono nel 1817.

Successore

Circa 300 persone, tra cui il premier Shinzo Abe e i suoi ministri, hanno assistito alla cerimonia. Domani Naruhito salirà al trono ed erediterà le tradizionali insegne come la spada sacra e i gioielli, come prova della successione. Il popolo giapponese avrà la possibilità di incontrare il nuovo imperatore, sua moglie, l'imperatrice Masako (55 anni) e altri membri della famiglia reale il 4 maggio, quando si affacceranno sul balcone del palazzo imperiale, ha detto l'Agenzia della casa reale. L'imperatore Akihito e l'imperatrice Michiko, che diventeranno imperatori emeriti e imperatrice emerita rispettivamente in seguito all'abdicazione, non sono tenuti a partecipare all'evento.

30 anni di Regno

Akihito divenne imperatore l'8 gennaio 1989 all'età di 55 anni, in seguito alla morte del padre, l'imperatore Hirohito, nel cui nome il Giappone combatté e perse la Seconda guerra mondiale. Nell'agosto 2016, in un raro videomessaggio, il sovrano aveva annunciato la sua intenzione di dimettersi, citando come motivazione il fatto che la sua età avanzata e la sua salute fragile avrebbero potuto impedirgli di adempiere ai suoi doveri ufficiali come simbolo dello stato. Poiché l'imperatore non ha alcun potere politico, non può decidere direttamente l'abdicazione. Così, nel giugno 2017, il parlamento giapponese aveva promulgato una legge speciale permettendogli di abdicare.