Aiuti ai ribelli siriani, via libera del Senato Usa

Il Senato americano ha dato il via libera agli aiuti ai ribelli in Siria per combattere l’Isis. Il testo è stato approvato con 78 voti a favore e 22 contrari, e segue il via libera della Camera. Si autorizza così ad iniziare l’addestramento e l’equipaggiamento dei ribelli siriani per combattere lo Stato Islamico. “Giustizia sarà fatta”: ha commentato, dopo l’approvazione del Senato, Barack Obama sottolineando come oltre 40 Paesi, anche arabi, hanno dato la loro adesione. Il presidente americano ha anche salutato positivamente la decisione della Francia di unirsi ai raid aerei contro l’Isis in Iraq.

Intanto ieri è stato diffuso dagli jihadisti un video in cui l’ostaggio britannico John Cantlie, scomparso nel novembre 2012, è protagonista di un vero e proprio “talk-show” dal titolo “Let me your ears” (prestatemi attenzione), per dire la “verità sull’Isis”. Cantlie fa appello al “pubblico” perché si mobiliti, per “impedire un altro conflitto” come quelli “disastrosi” in Iraq e Afghanistan. E poi annuncia altre puntate, nelle quali illustrerà cosa è l’Isis: “Seguitemi, rimarrete sorpresi da quello che apprenderete”. Non mancano poi le accuse, in particolare agli Usa e alla Gran Bretagna: “Sono stato abbandonato dal mio governo. Vi dirò cosa è successo dietro le quinte, quando tanti cittadini europei sono stati liberati dallo Stato islamico. Loro hanno negoziato e hanno riavuto la propria gente a casa”.

Nel video Cantlie parla con calma e fermezza: “Pensate che dica queste cose perché ho una pistola puntata alla testa? È vero. Il mio destino è nelle mani dell’Isis. Non ho nulla da perdere. Non so se vivrò o morirò, ma voglio cogliere questa occasione per riferirvi fatti che potrete verificare”. Alcuni esperti britannici sottolineano che mentre i video delle decapitazioni o di minaccia dei terroristi sono rivolti ai governi, questo potrebbe essere invece rivolto in particolare ai musulmani britannici. E, intanto, arrivano nuovi timori: attacchi batteriologici con il virus Ebola. A rivelarlo è Site, il sito di monitoraggio dell’integralismo islamico sul web, che riferisce di discussioni online tra gli affiliati dell’Isis sull’ipotesi di diffondere il virus letale nelle altre nazioni coinvolte nella Coalizione anti-Isis.