Affondo Ue: “No Vax visitino le tombe
dei bambini”

Nel day after della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del Veneto contro i vaccini obbligatori, dall'Unione europea arriva un durissimo attacco nei confronti del movimento No Vax, considerato “responsabile morale” della morte di numerosi bambini. 

L'attacco

L'affondo giunge dal commissario Ue alla Salute, Vytenis Andriukaitis. “Mi piacerebbe – ha incalzato – invitare la gente di questi movimenti a visitare le tombe dei bambini morti perchè non vaccinati e a riflettere su ciò che fanno”. In particolare “i cimiteri europei del 18mo,19mo e dell'inizio del 20mo secolo: troveranno molte tombe di bambini morti perché non esisteva la vaccinazione”. Secondo Andriukaitis sarebbe una vergogna “se le famiglie che appartengono a questi movimenti dovessero seppellire i loro bambini proprio come successo quest'anno in quei Paesi membri in cui i bambini muoiono di morbillo“.

Età della pietra

I No Vax, ha insistito il commissario, “ci riportano ai tempi in cui non c'era conoscenza scientifica, all'età della pietra. Voglio essere chiaro: dobbiamo discutere anche delle responsabilità morale di queste persone. I bambini non hanno diritto di scelta e gli Stati membri devono garantire il più alto livello di tutela della loro salute. Se i genitori non lo capiscono allora i governi devono assumersi la responsabilità di proteggere i bambini”. Tra questi rientra anche l'Italia, che con il decreto Lorenzin ha deciso di passare all'azione, indicando quali vaccinazioni sono necessarie per l'accesso alla scuola dell'obbligo. “Questi movimenti – ha concluso Andriukaitis – non capiscono ciò che fanno. L'ho detto molte volte tutti dobbiamo credere ancora nella scienza, nei dati e nella verità invece che in ciò che pensano certe organizzazioni“.

Sentenza contestata

E' feroce, intanto, la contestazione dei genitori No Vax contro la sentenza della Consulta. “La pagheranno“, “scoppieranno”, “corrotti”. E ancora “maledetti bastardi”, “venduti”, “servi di Big Pharma” sono alcuni degli improperi rivolti alla Corte. “Tutto sulla pelle dei nostri figli, maledetti”, gridano alcuni genitori “A costo di cambiare Paese ma non l'avranno vinta”, assicurano in tanti, che in coro mandano a quel paese (eufemismo) i giudici costituzionali “rei” di sentenziare “sui miei figli che sono solo miei e su cui solo io e mio marito possiamo decidere”.