Accuse da Pyongyang a Washington

L'annullamento del viaggio di Mike Pompeo in Corea del Nord sembrerebbe celare motivazioni ben più profonde rispetto al solo programma nucleare di Pyongyang. Il giornale di Stato nordcoreano, infatti, ha accusato gli Stati Uniti di “covare un complotto criminale per scatenare una guerra contro la Corea del Nord”. Ma non solo: la testata ha proseguito spiegando che, mentre “dialogava con un sorriso” domenica, come appreso da un rapporto sulla radio sudcoreana, le forze americane in Giappone stavano eseguendo esercizi mirati per invadere Pyongyang. Un'affermazione decisamente pesante ma che, al momento, non ha trovatao alcuna conferma ufficiale. Il quotidiano però insiste: “Non possiamo non prendere in seria considerazione gli atteggiamenti di doppio gioco degli Stati Uniti, poiché è impegnato a organizzare esercitazioni segrete che comprendono l'uccisione di unità speciali mentre si dialoga con un sorriso”.

La situazione

Il riferimento è dunque a presunte operazioni militari, arrivate a Pyongyang per vie traverse e, al momento, giustificate dall'esercito americano: “Gli aerei Usa – aveva spiegato il colonnello John Hutchinson – volano regolarmente dal Giappone alle Filippine e altre nazioni della regione per una varietà di ragioni di addestramento e operative. Quindi l'idea che ogni singolo volo sia legato alla Corea del Nord è un po' inverosimile”. Il nodo tuttavia resta: perché, se da un lato lo stop imposto da Trump al suo segretario di Stato costituisce un significativo passo indietro rispetto ai pressuposti di un paio di mesi fa, è altrettanto vero che le parole arrivate da Pyongyang sembrano destinate ad assumere un certo peso in quelli che saranno i futuri rapporti fra i due Paesi, dopo diversi mesi escalation militare e altri. Il tutto mentre da Seul prosegue, nuovamente a ritmo serrato, il piano di pacere. Fra alcuni giorni il presidente sudocreano, Moon Jae-in, sarà proprio a Pyongyang, nuova storica tappa del suo operato diplomatico nono solo fra le due Coree ma anche fra Washington e Kim. E non solo: nell'agenda di Moon ci sarebbe un'ulteriore visita, sempre a domicilio, a Pyongyang.