Accordo tregua allo scalo di Donetsk. In Ucraina torna la calma

Si sono fermati i violenti scontri tra forze di Kiev e ribelli filorussi attorno all’aeroporto di Donetsk, nell’est separatista dell’Ucraina. Lo ha annunciato lo stato maggiore ucraino, sottolineando che la cessazione delle ostilità è stata il frutto di negoziati condotti dal generale di Kiev, Volodymyr Askarov, con il mediatore russo, il generale Aleksandr Lentsov. In serata testimoni hanno poi confermato di non udire più spari nella zona.

L’Osce (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha scritto sul suo sito che la tregua entrerà in vigore a partire da venerdì 5 dicembre. Il ritiro delle armi pesanti dal fronte incomincerà invece il giorno dopo. “Tutti hanno concordato in linea di principio su un totale cessate il fuoco lungo tutta la linea di contatto tra le forze armate ucraine e la Repubblica popolare di Lugansk a partire dal 5 dicembre” ha dichiarato l’Osce.

Da metà agosto i consiglieri militari russi e le controparti ucraine si incontravano regolarmente nel tentativo di mettersi d’accordo. Il 5 settembre è stata concordata una tregua – mai entrata davvero in vigore – che mirava a creare una zona cuscinetto di 30 chilometri e a garantire una limitata autonomia ai separatisti. I combattimenti si sono intensificati dopo il voto del 2 novembre nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, non riconosciute da Kiev e dall’Occidente. Dall’inizio del conflitto delle regioni orientali dell’Ucraina, secondo le stime delle Nazioni Unite, circa 4300 persone hanno perso la vita.