Accordo col governo, l'Eln rilascerà sei ostaggi

Prove di dialogo fra l'Esercito di liberazione nazionale (Eln) e il governo colombiano: come riferito da Radio Rcn di Bogotà, infatti, sei ostaggi rapiti il 2 agosto scorso durante l'attraversamento del fiume Arquia, nello stato di Chocò, saranno rilasciati. Si tratta di due civili, tre agenti di polizia e un soldato. Un'operazione concessa grazie al lavoro di mediazione da parte di una commissione umanitaria integrata dalla Chiesa cattolica e dal Comitato internazionale della Croce Rossa e la 'Defensorìa del Pueblo' colombiana, come annunciato anche dal comandante del gruppo di guerriglieri sul Fronte di guerra occidentale (Fog), o battaglia di 'Uriel', il quale specifica, però, che la decisione del rilascio è arrivata “in ritardo, e per la sola volontà unilaterale dell'Eln, poiché il governo non ha mostrato interesse alla definizione dei protocolli necessari al buon esito dell'operazione”.

Soddisfazione Duque

I sei verranno rilasciati a breve in un punto ancora non precisato della regione dell'Atrato, più o meno nelle stesse modalità che hanno portato, qualche giorno fa, alla liberazione di altre tre persone che, allo stesso modo, erano in ostaggio del gruppo di ribelli. Il Comitato internazione della Croce rossa ha espresso via Twitter la propria soddisfazione per l'operazione di mediazione riuscita, annunciando che presto i sei ostaggi “potranno riabbracciare i loro cari”. Nonostante le dichiarazioni del comandante dei ribelli, anche il presidente colombiano Ivàn Duque si è detto felice dell'accordo raggiunto, dando seguito a una delle sue promesse elettorali di avviare (o meglio, riavviare quanto già impostato dal suo predecessore Manuel Santos) un dialogo con le forze dell'Eln che potesse portare alla liberazione degli ostaggi.

La crisi migratoria venezuelana

Sul fronte dell'immigrazione, nel frattempo, si continua a lavorare per monitorare i flussi dal Venezuela. Ieri sera è arrivato a Bogotà il segretario generale dell'Organizzazione degli stati americani (Osa), Luis Almagro, la quale avrà il compito di verificare assieme alle autorità gli effetti della crisi migratoria venezuelana sul territorio colombiano: “La visita – spiega un comunicato – avviene dopo la decisione del Consiglio permanente dell'osa di creare un gruppo tecnico che si recherà alle frontiere dei Paesi di accoglienza dei migranti venezuelani e che elaborerà un rapporto che comprenda la definizione di meccanismi di cooperazione che possano essere utilizzati da questi Paesi”. I numer, al momento, parlano di circa 35 mila venezuelani che, ogni giorno, attraversano la frontiera per recarsi al di qua della linea di confine comune, non solo per stabilirsi in Colombia ma puntando anche verso Ecuador, Cile e Perù.