A FINE GIUGNO, SI RIUNIRÀ IL PARLAMENTO DELLA COREA DEL NORD

La comunità internazionale osserva con attenzione, quando non con preoccupazione, quanto avviene in Corea del Nord, anche con iniziative che sono una “sorpresa democratica” . Il 29 giugno, poco meno di due mesi dopo il primo Congresso del Partito dei Lavoratori, al potere da 36 anni, si riunirà il Parlamento, secondo quanto riferito dall’agenzia d’informazione di Stato Kcna. L’Assemblea suprema del Popolo, braccio legislativo del governo, dovrà deliberare e agire per l’attuazione delle decisioni prese al Congresso del partito, nel maggio scorso.

Il Congresso – il settimo, in settant’anni di storia del partito – è stato un evento “epocale”, che il leader Kim Jong-un ha infatti preparato con una  intensa comunicazione di propaganda. “Sono stati raggiunti risultati miracolosi”, aveva scritto l’agenzia Kcna, per descrivere i successi del regime soprattutto in campo economico, sostenendo che la produzione industriale avrebbe raggiunto il 144 per cento dell’obiettivo e il settore dell’energia elettrica il 110, pur senza spiegare quali fossero gli obiettivi.

Da questa tribuna, ospitata nella Casa della Cultura 25 Aprile (data di fondazione dell’Esercito) a Pyongyang, con a fianco la gigantesca stele su due archi dedicata al Presidente Kim Il Sung, il nonno di Kim Jong-un, fondatore e ispiratore del Partito dei Lavoratori, della Repubblica, delle fabbriche, delle fattorie, delle infrastrutture, il leader nordcoreano ha annunciato anche di voler implementare il programma nucleare, fino a far diventare la Corea del Nord la prima potenza al mondo.

Il sesto congresso del Partito dei Lavoratori, nel 1980, fu organizzato da Kim Il Sung per annunciare che il suo successore sarebbe stato il figlio Kim Jong-il (padre di Kim Jong-un). Così è nata la Dinastia Kim. Il figlio primogenito prese il potere nel 1994, ma non convocò alcun congresso in 17 anni di regime. Il terzo Kim sembra volere utilizzare lo strumento del Congresso per presentarsi come il vero diretto erede del capostipite, dal quale ha ereditato carisma e capacità di comunicare con il suo popolo, che dichiara di amare il “maresciallo” e di considerare il suo programma nucleare una necessità di difesa.

I costi enormi del progetto missilistico e di armi nucleare e le sanzioni internazionali imposte alla Corea del Nord lasciano sperare che questo obiettivo di Kim Jong-un non sia invece raggiunto.