Domenico Arcuri: “Fisseremo il prezzo massimo delle mascherine”

Il commissario per l'emergenza ha annunciato un accordo con 2 imprese italiane per macchinari per produrre mascherine

Domenico Arcuri

“Nelle prossime ore, fisseremo il prezzo massimo al quale le mascherine potranno essere vendute. Lo faremo sia con riferimento al prezzo, sia con riferimento al prezzo che con aliquota fiscale connessa allo stesso. Ne distribuiamo un numero sufficiente per le regioni affinché ne mettano da parte una quota. Stiamo anche lavorando per ridurre fino ad azzerare le importazioni“. E’ quanto ha detto il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, nella conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile.

I dati

Il commissario per l’emergenza ha assicurato che sono pronti a “distribuire tutte le mascherine che serviranno a gestire la fase 2”. Inoltre, ha sottolineato che al momento sono stati distribuiti 138 milioni di mascherine e che le Regioni hanno ad oggi 47 milioni di mascherine nei magazzini. Arcuri ha poi annunciato che è stato siglato un accordo con 2 imprese italiane per realizzare 51 macchinari che produrranno tra 400 e 800 mila mascherine al giorno. “Arriveremo presto a produrre almeno 25 milioni di mascherine al giorno”. “Distribuiremo le mascherine anche alla pubblica amministrazione, ai trasporti pubblici, alle forze dell’ordine e a tutti i componenti del sistema pubblico che ricominceranno a vivere dal 4 maggio – ha detto Arcuri -. Distribuiremo i dpi anche alle Rsa, siano esse pubbliche o private: è un gesto necessario di solidarietà, vicinanza e sostegno a dei luoghi che sono sempre più l’epicentro di questa grave crisi”.

Il nodo app Immuniti

Ancora una volta, il commissario Arcuri è tornato a parlare dell’app Immuniti. “Sull’app per il contact tracing abbiamo conseguito tre risultati: l’infrastruttura su cui i dati italiani risiederanno sarà pubblica ed italiana, la app rispetterà tutte le norme sulla privacy nazionali ed Ue. Per step successivi arriverà ad essere strumento costruito intorno al diario sanitario – ha sottolineato – non sarà solo un alert ma servirà anche per le politiche sanitarie da remoto. I contagiati e i loro contatti stretti potranno colloquiare con sistema nazionale da remoto. Confido che molti italiani la useranno“.

“Non siamo ancora liberi”

Non abbiamo ancora vinto, oggi è la festa della liberazione ma, che tutti lo capiscano, non ci siamo ancora liberati dal virus, noi non siamo ancora arrivati al 25 aprile nella guerra con questo nemico – ha voluto sottolineare il commissario per l’emergenza -. Non abbiamo conquistato tutte le nostre libertà e componenti normali della vita di tutti noi”.