Via Alessandrina, dagli scavi affiora un capolavoro

Una scoperta importante, in un'area che non smette mai di riservare sorprese: gli archeologi della Sovrintendenza capitolina ai Beni culturali, hanno rinvenuto una testa marmorea, ottimamente conservata, di dimensioni poco più grandi del naturale e databile in età imperiale (I a.C. – V d.C.). Un gioiello emerso dalla zona di scavo di Via Alessandrina, a due passi dal Campidoglio, finanziato dal Ministero della Cultura dell'Azerbaigian e sospeso due volte (l'ultima a causa dell'emersione di alcuni cavi di illuminazione) ma ora dispensatore di una delle più importanti scoperte fatte a Roma negli ultimi anni: le caratteristiche dell'opera, del quale è al momento stata rinvenuta solo la parte superiore, hanno portato gli archeologi a ipotizzare che la scultura rappresentasse una divinità. L'annuncio della scoperta è stato dato dal vicesindaco di Roma, Luca Bergamo, il quale ha fatto sapere che “presto verranno fornite informazioni più accurate, intanto le diamo un caldo benvenuto nel patrimonio di Roma”.

Una scoperta importante

E' dallo scorso dicembre che sulla Via Alessandrina, il collettore fra le due aree del Foro di Traiano, sono ripresi gli scavi cercando di sgomberare un'area di una trentina di metri. Inaspettata, almeno secondo gli esperti della Sovrintendenza, una scoperta di tale rilevanza peraltro arrivata a nemmeno una ventina di giorni dal rinvenimento della Sala della Sfinge all'interno della Domus Aurea. La testa verrà ora analizzata dai tecnici che, nelle prossime ore, saranno probabilmente in grado di darle una caratterizzazione più precisa. Nel frattempo, è arrivato il commento della sindaca di Roma, Virginia Raggi: “Roma sorprende e ci regala emozioni ogni giorno – ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook -. Questa mattina gli archeologi della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali, che ringrazio, hanno ritrovato durante gli scavi in via Alessandrina una testa di statua in marmo bianco di età imperiale in ottime condizioni di conservazione. Forse raffigurante una divinità… Una meraviglia”.