Un libro contro la ludopatia

Da quest’anno a Latina gli esercizi autorizzati alla vendita di testi scolastici per i bambini della scuola elementare dovranno essere “lottery free“. Un modo per proteggere i più piccoli dall’attrattiva del mondo colorato del gioco. Le librerie che hanno voluto essere accreditate dall’amministrazione hanno dovuto rispettare questobbligo e dimostrare di non vedere “gratta & vinci” o avere slot machine nei locali. Un’iniziativa che assume ancora più valore in una regione, il Lazio, seconda in Italia per la spesa – 1,8 miliardi di euro – dei suoi abitanti nel gioco d’azzardo.

Latina contro la ludopatia

Continua quindi a Latina il percorso di prevenzione e contrasto del fenomeno delle ludopatie o gioco d’azzardo patologico (Gap). Nel 2017 il Comune aveva approvato un regolamento che imponeva una serie di misure. La distanza minima fra le sale da gioco e i luoghi sensibili come le scuole e i luoghi di aggregazione dei più giovani, gli orari delle sale slot e fondi per formare del personale qualificato nel settore. Con la nuova decisione dell’8 agosto scorso, la rete di tutela si fa ancora più capillare. Per ricevere l’autorizzazione a vendere i libri per i piccoli allievi della primaria dell’anno scolastico 2019/2020, le librerie e le rivendite non devono vendere giochi a premio in denaro o avere all’interno dei locali videopoker e slot machine. L’assessore alla Pubblica istruzione di Latina Gianmarco Proietti ne parla in questi termini: “Videopoker o macchine simili, seppur leciti, sono un mezzo con il quale le famiglie rovinano la loro vita. Prendersi cura dei più piccoli vuol dire migliorare i servizi e inserirli in un contesto sano”. Il servizio di erogazione dei libri di testo partirà il 20 agosto.  

Il gioco in Italia

Sul podio delle regioni italiane dove si spende di più in lotterie e macchinette ci sono la Lombardia con 3,5 miliardi di euro e decisamente più staccate dalla prima ma pressoché appaiate arrivano Lazio e Campania, con oltre 1,8 miliardi di euro e la differenza di pochi milioni. Questa è la fotografia scattata dal “Libro Blu” dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli all’Italia del gioco d’azzardo del 2018. Scrive Il Sole 24 Ore, citando il rapporto dell’ente, che lo scorso anno la sono stati spesi 19 miliardi per scommesse, SuperEnalotto e slot machine, di cui 10,4 (cioè  il 55,2%) è finito nelle casse dello Stato. I dati dicono anche che tra il 2017 e il 2018 la spesa è calata del 2%. Le slot machine e le videolotterie restano comunque i giochi preferiti degli italiani, nonostante il taglio del 35% degli apparecchi, che ci “investono”oltre la metà dei soldi spesi per il gioco. Dietro arrivano i tantissimi “gratta e vinci” e il Lotto, col 25% della spesa, infine il bingo e il poker cash con 12,2%.