“Tempo di Libri”, svelato il logo della nuova Fiera dell’Editoria di Milano

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Svelato il logo della nuova Fiera dell’Editoria Italiana di Milano: un libro illuminato dal sole che diventa una meridiana. “Tempo di Libri”, questo il nome della nuova fiera milanese del libro, punta proprio a proporre un nuovo modo di avvicinarsi al libro “meno passivo e più interattivo”, hanno spiegato gli organizzatori alla presentazione a Milano. Parte fondamentale nel programma avranno, oltre a tutti i professionisti del settore, anche le scuole e le Università. La manifestazione, che si svolgerà dal 19 al 23 aprile 2017 in 35 mila metri quadrati nei padiglioni di Fiera Milano Rho, sarà aperta fino alle 19 per poi avere una costellazione di appuntamenti serali che verranno realizzati con la collaborazione di BookCity.

Cambiare “radicalmente le dinamiche del libro e della promozione”, essere meno passivo e più interattivo, in uno spirito di comunità e comunicazione che mette accanto i piccoli e grandi editori, con grande attenzione alla scuola, ai bibliotecari e librai. E’ ambizioso e rivoluzionario il progetto di “Tempo di libri”, come si chiamerà il nuovo salone dell’editoria italiana presentato a Palazzo Reale a Milano, che sarà ospitato dal 19 al 23 aprile in 35 mila metri quadrati a Fiera Milano Rho. “Siamo ambiziosi ma non arroganti come ci hanno detto in questi mesi. Ci sentiamo liberi, siamo imprenditori ed editori liberi. Si può organizzare un grande evento culturale senza chiedere contributi pubblici ed è quello che noi vogliamo fare”, ha detto Motta.

Dopo le polemiche, il tentativo lanciato dal ministro di Beni Culturali e Turismo, Dario Franceschini, di creare un Salone evento unico a Torino e Milano e la rottura fra le due città, comincia a diventare realtà quello che il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Federico Motta ha definito “un grande sogno” davanti ai principali rappresentanti del mondo editoriale, da Mondadori a Rizzoli al Gruppo Gems, alla Einaudi alla Garzanti fino ai medi e piccoli editori come Iperborea e Il Saggiatore che hanno affollato oggi la sala incontri di Palazzo Reale dove c’era anche Guido Accornero, il fondatore del Salone del Libro di Torino. “Sono venuto perché quando si parla di libri mi interessa sempre. Il progetto è all’inizio, ma in un mese non potevano fare di più. Io ho lavorato un anno nel maggio-giugno 1987 quando nacque il Salone. Allora nessuno, nemmeno gli editori ci credevano. Il programma di questa nuova fiera deve essere masticato un po’, ma le squadre che hanno creato sono eccellenti. Motta mi è parso di una diplomazia unica” ha detto Accornero.

E per Torino? “Non lo so, posso incrociare le dita. Si stanno concentrando un po’ troppo sulle cariche, sul trovare il super manager, non sul contenuto”, ha aggiunto. E il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni ha lanciato un segnale di pace fra Torino e Milano: “Credo che fare la fiera qui sarà utile anche per Torino. Milano è un palcoscenico internazionale. Partiamo con tutto lo slancio anche da parte delle istituzioni”, ha sottolineato Maroni spiegando poi che ‘Milano e la Lombardia sono il luogo ideale per la fiera del libro, per la cultura. E’ al primo posto in Italia per le case editrici, 394 che rappresentano il 20% del totale italiano”. “Siamo consapevoli – ha spiegato Motta – di avere un ruolo in questa società non solo come editori responsabili ma come appartenenti ad un’associazione importante, l’Aie, che tra tre anni compirà 150 anni. E’ un patrimonio di tutti e noi siamo aperti a tutte le forme di collaborazione”, ha sottolineato Motta annunciando che “dal 2018 ci saranno tappe del progetto in alcune città del sud Italia“.

Un libro aperto sul mondo e sulla conoscenza, con dietro un sole rosso che lo trasforma in una meridiana è il logo e l’anima del progetto che non avrà un unico direttore editoriale ma tre responsabili: Chiara Valerio per il programma generale, Pierdomenico Baccalario per quello 0-18 anni e Giovanni Peresson per quello professionale che a loro volta fanno parte di un comitato scientifico presieduto da Renata Gorgani, alla guida della nuova Fabbrica del Libro costituita un mese fa da Fiera Milano e da Ediser, società di servizi dell’Aie.
“Abbiamo raccolto l’eredità di tutte le fiere a cui abbiamo partecipato e abbiamo l’ambizione di avere qualche idea nuova”.

“Vogliamo raccontare i libri da dentro, come si fanno e come si progettano. L’idea è di una fiera estremamente interattiva in cui ci saranno gli autori, ma dove vorremmo partecipasse il pubblico che commenta i libri in rete, che li fa anche in rete”, ha spiegato la Gorgani e aggiunto: “vorremmo fare una grande piazza di incontri e presto annunceremo il responsabile del programma digitale“. Aperta dalle 10 alle 19, per gli eventi off della sera sarà coinvolta Bookcity. “Mi piacerebbe che per il giorno conclusivo della manifestazione, il 23 maggio, che coincide con la festa di San Giorgio a Barcellona i milanesi si scambiassero libri e rose come a Barcellona”, ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. E Corrado Peraboni ha spiegato: “garantiremo a coloro che nel campo dell’editoria hanno idee valide la visibilità nazionale e internazionale che solo Milano in questo momento può dare”.