“Senza Lucio” il film che racconta e ricorda il grande artista

Domani avrebbe compiuto 72 anni il grande Lucio, scomparso il 1 e nato il 4 di marzo. Così Bologna, la sua città, in questi tre giorni simbolici ne ha celebrato il ricordo con una serie di eventi, cominciando dalla sua casa in Via d’Azeglio, aperta al pubblico e predisposta anche di altoparlanti dai quali sono stati diffusi alcuni dei suoi successi. Quella di Lucio Dalla è una vita intensa vissuta con passione viscerale per la musica e i testi, forti e diretti che hanno mantenuto una singolarità inimitabile nonostante le diverse fasi della vita artistica e musicale del cantautore.

Era appena quindicenne quando Pupi Avati lo correggeva per il modo in cui suonava il clarinetto intrattenendo i consumatori di un noto locale romano. Avati racconta con tenerezza : “mi supplicò di dargli lezioni e poi divenne così bravo che io morii di invidia e lasciai la carriera musicale”, qualche tempo dopo, Gino Paoli lo chiamò al proprio tavolo, sentendolo suonare in un famoso locale della Milano bene. La sua storia ricca di incontri, di esperienze e la sua carriera sensazionale sono state raccolte in un film- documentario dalla Fondazione che porta il suo nome e sarà trasmesso in anteprima oggi a Bologna per poi girare in diverse altre sale italiane.

La presentazione del docu-film spiega: “Il racconto di Lucio Dalla attraverso gli occhi di chi gli é stato più vicino negli ultimi dieci anni, Marco Alemanno: il loro incontro, l’amore per il Sud d’Italia, la passione per il cinema, il suo rapporto con la musica, la sua bulimica curiosità, la frenesia mercuriale e l’umorismo inesauribile. Il film é anche mappa dei luoghi del mondo di Lucio: da Bologna alla Puglia di Manfredonia e delle isole Tremiti, fino alla Sicilia dell’Etna e di Milo”.