Santa Maria in Vado, dal restauro post terremoto spuntano affreschi del 500

Immacolata Concezione

Duranti i rilievi per il restauro del convento di Santa Maria in Vado a Ferrara, inagibile dopo il terremoto del 2012, sono stati trovati alle pareti affreschi del Settecento finora sconosciuti e dai solai lignei sono venute alla luce decorazioni del Cinquecento. “Un nuovo ‘miracolo’ a Santa Maria in Vado – riporta la Nuova Ferrara – non eucaristico come quello del 1171, ma profano e di grandissimo interesse storico, artistico e culturale per la città di Ferrara”.

Il restauro, come ipotizzato dalla Direzione Regionale del Ministero Beni Culturali, prevede una spesa di oltre 1,6 milioni di euro. Il progetto preliminare, consegnato in questi giorni, passa ora al vaglio della commissione regionale che dovrà decidere l’assegnazione delle risorse. Generalmente la Regione tende a finanziare i progetti post sisma che prevedono la riparazione dei danni e il miglioramento antisismico, ma in caso di edifici di interesse storico artistico è difficile stabilire il confine di un recupero limitato al solo evento sismico.

In questa prima fase di studio del complesso conventuale è stato identificato anche l’antico refettorio dei monaci, un lungo stanzone che nel tempo è stato suddiviso in più locali e che, prima del terremoto, era adibito a palestre per l’attività sportiva. Sorprende oggi vedere dietro alcuni attrezzi ginnici, come le spalliere, spuntare dai sondaggi le tracce di affreschi del Settecento e, in alto, decorazioni nei soffitti risalenti a due secoli prima. Anche l’ultimo piano del convento riserva sorprese: dalle pareti dell’antico corridoio e delle celle dei monaci affiorano altre tracce evidenti di decorazioni pittoriche.