Patrimonio Unesco: l’Italia rischia il sorpasso dalla Cina

Passeggiando da Venezia a Roma fino in Sicilia tra rovine e scavi si trovano spesso più turisti del Sol Levante che italiani. La pigrizia turistica degli italiani paga così il prezzo del suo poltrire rischiando di perdere il suo storico primato mondiale come il Paese più ricco al mondo di siti culturali. A riferirlo è il presidente della Commissione Italiana per l’Unesco, Giovanni Puglisi: “Con le ultime incredibili vicende di Pompei, non escludiamo che la Cina possa sorpassare prossimamente l’Italia per numero di siti riconosciuti dall’Unesco”.

Gli abitanti dello Stivale nei loro commenti hanno espresso disappunto non solo per la probabile perdita del primato, ma ancor più per l’insopportabile idea di essere scavalcati dal Paese che ritengono più approssimativo e copista fra tutti, la Cina. In realtà Puglisi non commenta in modo esclusivamente negativo questa possibilità di perdita del primato Unesco ma la interpreta come un’opportunità per risvegliarsi da quello stato di eccessiva sicurezza e dall’ostentazione boriosa che l’Italia manifesta, fiera dei suoi gioielli.

I consumi culturali sono in calo a discapito di scelte commerciali. E’ ora che si facciano politiche serie intese a curare, far conoscere e valorizzare le meraviglie a disposizione perché sarebbe sciocco perdere un tesoro o calpestarlo senza rispetto per la propria storia e anche perché i numeri a disposizione dell’inestimabile patrimonio artistico italiano, con i giusti investimenti, rappresenterebbero una ricchezza anche in termini economici. In attesa di politiche gestionali più consapevoli si tengono incrociate le dita nella speranza di non dire addio al più nobile dei primati che il Bel Paese possiede.