Musei Vaticani, un sito web innovativo e completo

L’indirizzo è sempre lo stesso, www.museivaticani.va, ma il sito web di uno dei complessi museali più importanti e visitati del mondo è completamente rinnovato. E’ stato presentato ieri dal direttore dei Musei Vaticani, Barbara Jatta, dal segretario del Governatorato mons. Fernando Vérgez Alzaga, e dal prefetto della Segreteria per la comunicazione mons. Dario E. Viganò.

Un portale completo

In cinque lingue (italiano, spagnolo, inglese, francese e tedesco), con un design innovativo, semplice e intuitivo ma allo stesso tempo elegante e composito, come ha sottolineato mons. Vérgez, il sito offre un’opportunità di conoscenza virtuale dei Musei al servizio di chi sta pianificando una visita ma anche la possibilità di approfondire successivamente specifici aspetti, funzione particolarmente utile, ad esempio, per la didattica. Come ha spiegato la dottoressa Jatta, il sito offre ben 12.955 pagine complessive (nelle cinque lingue), 3071 immagini e 57 video-tour virtuali. Ci sono voluti tre anni di lavoro per realizzarlo, sotto la supervisione della Direzione dei Musei e il coordinamento dell’Ufficio Multimedi@ e sito web, guidato dalla responsabile e capo progetto Rosangela Mancusi, con la collaborazione di Anna Liguori e Roberto Di Giampietro. Progettazione e design sono stati realizzati da “Inarea”. Il sito offre anche una panoramica dei servizi ed è presente una biglietteria on line.

Il catalogo on line

Un’altra novità è la presenza di un ampio catalogo delle opere, “una vetrina importante – ha detto Jatta – in cui credo fermamente”. L’obiettivo di offrire un catalogo completo è ambizioso ma non facile da centrare: “Ci arriveremo, ne sono convinta – ha detto la direttrice – anche perché l’inventario generale già c’è”. E i numeri sono impressionanti: nei Musei ci sono complessivamente “oltre 200.000 opere, circa 20.000 sono quelle esposte e 4.000 sono on line” ha spiegato Jatta che ha sottolineato lo scopo del nuovo sito: “E’ la perfetta sintesi tra la tradizione, che significa tutela, restauro, conservazione, studi, ricerca, didattica, e l’innovazione, imprescindibile per una struttura che accoglie ogni anno sei milioni di visitatori. E’ un percorso di conoscenza verso l’armonia e la spiritualità” che punta a “far conoscere a un pubblico sempre più vasto il lascito di bellezza” rappresentato dalle collezioni messe insieme dai pontefici nel corso dei secoli. Il tutto nell’ottica delle indicazioni concrete del Papa: “I Musei siano aperti a tutti. Se il Papa ha dei musei è proprio per questo! Perché l’arte può essere un veicolo straordinario per raccontare agli uomini e alle donne di tutto il mondo, con semplicità, la buona notizia di Dio che si fa uomo per noi, perché ci vuole bene! Ed è bello, questo!”.

La diplomazia del bello

Il sito per sua natura è “work in progress”. La veste rinnovata, come ha detto mons. Viganò, “non era una semplice esigenza estetica, pur necessaria, ma è un progetto di interazione con i propri utenti, con i visitatori”. Mons. Viganò, parlando delle varie sezioni del portale, ha messo in evidenza quella relativa ai capolavori, che offre “punti di vista inediti che durante la visita reale permettono di lasciare da parte le curiosità per concentrarsi sulla contemplazione delle opere d’arte”; la sezione del restauro, che “dice quanto un museo sia vivo”; e infine, la parte “Musei nel mondo”, importante perché racconta quanto sia fondamentale la “diplomazia del bello”, il cui ultimo esempio, in ordine di tempo, è il prestito alla Cina di alcune opere che saranno esposte a Pechino (“ci stiamo lavorando” ha detto Jatta): un modo per dialogare anche quando le distanze sono ancora enormi attraverso mostre, convegni e scambi culturali.