Lutto nel giornalismo: è morto Vittorio Zucconi

Lutto nel mondo del giornalismo e della cultura italiana: è morto a 74 anni, nella sua casa di Washington, Vittorio Zucconi. Ne ha dato notizia Repubblica in apertura sul proprio sito con un articolo dal titolo “l'uomo che viveva il giornalismo“. Cronista e scrittore, Zucconi è stato corrispondente dagli Stati Uniti per il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e direttore del sito e di Radio Capital.

Una vita all'estero

Comincia la professione giornalistica nei primi anni 60 come cronista di nera al quotidiano La Notte di Milano, sulle orme del padre. Assunto nel 1969 come redattore a La Stampa, diventa corrispondente, prima da Bruxelles e successivamente da Washington sempre per il quotidiano torinese, da Parigi per la Repubblica, da Mosca per il Corriere della Sera durante il periodo della Guerra Fredda e dal Giappone ancora per La Stampa dopo essere tornato a Roma nel 1977 per seguire gli anni del Terrorismo Rosso, e l'omicidio Moro. Sposatosi nel frattempo (nel 1969) con Alisa Tibaldi (che gli darà due figli, Guido e Chiara), è autore dello scoop relativo al caso Lockheed del 1976 (aerei comprati dall'Italia in virtù di tangenti concesse a ministri e generali) per il quale l'allora presidente della Repubblica Giovanni Leone fu costretto a dimettersi, e pubblica per Rizzoli il libro “I cinque cerchi rossi“. Dopo essere tornato alla Stampa come corrispondente del Giappone, dà alle stampe “Intervista col Giappone“; poi nel 1985 decide di trasferirsi a Washington in maniera definitiva, dove lavora come editorialista e corrispondente americano per la Repubblica.

Scrittore

Tra le pubblicazioni figurano anche “Si fa presto a dire America” (1988); “Parola di giornalista” (1990); “Si fa presto a dire Russia” (1992); “Viaggio in America” (1993); “La scommessa“. E ancora “Cento giorni per amare l'Italia” (in collaborazione con il padre Guglielmo, 1993); “Gli spiriti non dimenticano“; “Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux” (1996); “Storie dell'altro mondo“; “La faccia nascosta dell'America” (1997); “L'aquila e il pollo fritto“. Insegnava storia italiana contemporanea nel Vermont al Middlebury College, dove teneva corsi estivi di giornalismo per post laureati. Nel 2008 è stato nominato Giorgio Napolitano Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.