La Polonia piange Tadeus Konwicki

Si è spento a 88 anni Tadeus Konwicki, considerato il più grande romanziere polacco della memoria. Fu partigiano durante la seconda guerra mondiale e le sue esperienze e la sua attenzione ai problemi politi e sociali furono il trampolino di lancio della sua narrativa. Nacque a Nowa Wilejka il 22 giugno 1926 e nel 1944 aderisce all’Armia Krajowa per aiutare il suo Paese a liberarsi dall’invasione tedesca, partecipando alle operazioni Tempesta e Porta dell’Aurora. Dopo la guerra si trasferisce a Cracovia, dove frequenta l’università e inizia a lavorare come giornalista.

Nel 1948 scrive un libro di memorie intitolato Rojsty, ma lo pubblica solo nel 1956. Inizia così la sua carriera come scrittore di romanzi e racconti. Tra i suoi romanzi che riscossero maggiore successo si ricorda “Il moderno libro dei sogni” e “Cronaca di fatti galanti”. Nel 1956 inoltre si iscrisse al Partito Operaio Unificato Polacco al quale rimase affiliato sino al 1966 quando decide di abbandonare l’ideologia comunista. Ma in realtà Tadeus Konwicki si era già allontanato dal Comunismo nel 1959, quando scrisse il romanzo Dziura w niebie, nel quale parla solo di sentimenti e ricorda la propria infanzia.