La Germania ci restituisce una testa romana

Si tratta di un gesto dall’alto valore simbolico”, con queste parole il i ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli ha “accolto” la testa di marmo, risalente al II secolo d.C., che la Germania ha restituito al nostro Paese. La cerimonia si è tenuta presso la residenza dell'ambasciatore tedesco a Roma. Questo impegno di Berlino, ha spiegato il ministro, testimonia “la piena adesione dei due paesi a principi e valori di carattere universale e il nostro approccio condiviso al concetto di tutela del patrimonio culturale”.

Il reperto  

La testa venne ritrovata intorno al 1937 nel territorio del comune di Fondi, nella provincia di Latina, e probabilmente faceva parte di una statua composta da testa e busto di un giovane. Non si hanno notizie sul furto: presumibilmente l’opera venne trafugata dal nostro paese tra il 1944 e gli anni ’60, per poi ricomparire solo bel 1964 nell’Museo Archeologico dell'Università di Münster poiché il direttore dell'epoca l'aveva acquistato da un privato cittadino di Amburgo. Non vi erano, allora, evidenze sulla provenienza illecita. La buona fede dell'Università di Münster e del suo Museo Archeologico è stata confermata quando, da parte tedesca, è stata avanzata spontaneamente la proposta di restituzione della testa.

Il ministro

“L’atteggiamento dell’Italia non è solo quello di un Paese che rivendica la restituzione di opere d’arte trafugate ma siamo in prima fila, quando ne ricorrono le circostanze, nella restituzione di opere d’arte appartenenti al patrimonio culturale di altri Paesi. È così che intendiamo combattere il fenomeno del mercato illegale del patrimonio culturale”, ha spiegato il ministro Alberto Bonisoli durante la cerimonia.