La Biblioteca Vaticana passa al digitale

Miniature, frammenti antichissimi, manoscritti appartenenti alla Biblioteca vaticana stanno per sbarcare nel web. L’iniziativa è stata presentata nella Sala Stampa d’oltretevere da monsignor Jean-Luis Bruguès, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa e da monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca, insieme al presidente e amministratore delegato della Ntt Data Toshio Iwamoto.

Infatti, a occuparsi della digitalizzazione delle oltre 41 milioni di pagine della Biblioteca Apostolica Vaticana, sarà il gruppo giapponese della Ntt Data, che attraverso la sua filiale italiana, ha investito nel progetto circa 18 milioni di euro. “Sarà preservato uno dei più importanti e riconosciuti tesori del genere umano – spiega Walter Ruffinoni amministratore delegato della Ntt Data Italia – Il 40% dell’investimento è nelle infrastrutture, il 60% nei processi. Siamo partiti con quattro scanner, ma arriveremo a venti. E la qualità deve essere altissima: anche i paleografi devono poter consultare i documenti in modo scientifico, con livelli di zoom adeguati”.

Tra i documenti di maggiore valore che verranno digitalizzati nella prima fase del progetto troviamo il “Virgilio Vaticano”, un codice prodotto a Roma verso il 400 D.C., il codice studiato da Raffaello e acquistato da Fulvio Orsini nel 1579, giunse nella biblioteca Vaticana nel 1600. Verranno digitalizzate anche le illustrazioni della “Divina Commedia” eseguite da Sandro Botticelli per Lorenzo il Magnifico nel secolo XV; un manoscritto ebraico miniato del Mishneh Torah di Maimonide databili fra il 1451 e il 1475 e una collezione di 73 frammenti coranici cufici appartenuta in precedenza all’antiquario e bibliofilo Tammaro De Marinis. La biblioteca Vaticana fu costruita a metà del 400 su indicazione dell’allora Papa Niccolò V. Secondo monsignor Pasini si tratta di “una vera opera a favore della conservazione e della divulgazione della conoscenza, a servizio della cultura per tutto il mondo”.