Gaffe da Oscar a Los Angeles: “La la land” Miglior film, ma il vincitore è “Moonlight”

Sicuramente sarà una serata da ricordare quella del Dolby Theatre di Los Angeles: il protagonista assoluto dei Premi Oscar 2017 doveva essere “La la land”, il fortunatissimo musical di Damien Chazelle record di candidature (14, le stesse di “Eva contro Eva” e “Titanic”) e, nel bene e nel male, lo è stato. La pellicola ha collezionato infatti 6 statuette, tra le quali quella per la Miglior regia allo stesso Chazelle (il più giovane regista ad aggiudicarsi tale premio, con i suoi 32 anni) e Miglior attrice protagonista alla bravissima Emma Stone ma, la storia della premiazione, è stata scritta al momento dell’annuncio del Miglior film: Warren Beatty e Faye Dunaway, in realtà un po’ esitanti al momento dell’annuncio, chiamano sul palco l’intero cast di “La la land” come vincitore del premio più ambito. Poi accade l’incredibile: mentre il produttore, Jordan Horowitz, inizia il suo discorso di ringraziamento, lo staff si mobilita, si accorge dell’errore (una busta sbagliata, riportante il nome della migliore attrice protagonista, la Stone) e sale sul palco per le spiegazioni e le dovute scuse. Poi, nell’imbarazzo generale, mostra la busta (vera) con il nome del vincitore: si tratta di “Moonlight”, di Barry Jenkins (Miglior sceneggiatura non originale con Tarrell Alvin McCraney) che, incredulo, viene chiamato davanti alla platea per ricevere il premio, mentre i “rivali” tornano ai loro posti. Nessuno scherzo, è accaduto davvero.

Premi per Affleck, Ali, Davis e Farhadi

E’ stato un momento decisamente non convenzionale (con tanto d’inchiesta aperta) per una cerimonia che, solitamente, si distingue per la classica eleganza e l’inappuntabile linearità del suo svolgimento. Del resto, fatta eccezione per la storica gaffe, non ci sono state vere e proprie sorprese nelle altre premiazioni: la statuetta al Miglior attore protagonista è andata all’ottimo Casey Affleck, per “Manchester by the sea”, dopo il trionfo sfiorato nel 2008 con “L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford” (in quel caso era candidato per la categoria “non protagonista”); la Miglior attrice non protagonista è Viola Davis, per “Barriere”, mentre il Miglior non protagonista maschile è Mahershala Ali, ancora per “Moonlight”. Non si è presentato, invece, il regista iraniano Asghar Farhadi, Oscar per il Miglior film straniero con “Il cliente” ma in aperta protesta contro la politica del neopresidente Trump. In sua vece, è stata letta una lettera di ringraziamento.

Niente Oscar per Rosi

Nulla da fare per Gianfranco Rosi, candidato per il Miglior documentario con il suo “Fuocoammare”, Orso d’oro a Berlino. Il premio è andato a Ezra Edelman, con “O.J. Made in America”. L’unica soddisfazione italiana è arrivata con la statuetta ad Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini, con Christopher Nelson premiati con l’Oscar al Miglior trucco per “Suicide squad”. Miglior film d’animazione è “Zootropolis”, di Rich Moore e Byron Howard, mentre il premio per i Migliori costumi se lo è aggiudicato Colleen Attwood, per “Gli animali fantastici e dove trovarli”. Migliori effetti speciali a Robert Legato, Adam Valdez, Andrew R. Jones, Dan Lemmon per “Il libro della giungla”, remake in live action dell’omonimo film Disney. A mani basse, invece, “La la land” si impone nella Miglior fotografia, scenografia, colonna sonora e canzone, con “City of star”.