FERRARA ESPONE LA BARCELLONA MODERNISTA GRAZIE AL GENIO DI PICASSO

Ferrara

Il Palazzo dei Diamanti di Ferrara ospita fino al 19 luglio 2015, una grande esposizione dedicata a Barcellona, così come è stata rappresentata nell’arte negli anni tra il 1888 e il 1909. I grandi protagonisti di quest’epoca sono presentati da nuovi punti di vista: il giovanissimo Picasso, alle prime prove, compare accanto a nomi di artisti che ai più risultano ignoti, ma che sono ugualmente di alto livello, tra cui Ramon Casas, Santiago Rusinol, Isidre Nonell o Joaquim Mir. La rassegna dal titolo “La Rosa di Fuoco. La Barcellona di Picasso e Gaudì” è nata come un omaggio ad Expo 2015. E’ stata curata dalla direttrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, Maria Luisa Pacelli, e prende in esame proprio l’arco di tempo che va da Expo 1888, l’esposizione universale svoltasi a Barcellona che vide la partecipazione di 400.000 visitatori provenienti da tutto il mondo, fino alla cosiddetta “settimana tragica” del 1909, caratterizzata da sanguinose contestazioni contro l’esercito da parte delle classi operaie di Barcellona e di altre città catalane, supportate da anarchici, comunisti e repubblicani, durante l’ultima settimana del luglio 1909. Dunque la mostra espone Barcellona, attraverso la sensibilità degli artisti, dall’evento internazionale che dette il via all’espansione urbanistica, economica e culturale della città (Expo 1888) sino alle rivolte scaturite dalle forti disuguaglianze sociali. Gli artisti per primi percepirono la doppia anima dei due decenni tanto ricchi di fermento, in una terra che pur custodendo fermamente le tradizioni catalane si apriva con coraggio alle novità provenienti dalla vicina Parigi.

Il percorso espositivo si apre con un dipinto di Picasso, “I tetti di Barcellona”, affiancato ad una planimetria della città che ben ne illustra l’incredibile espansione. Il rinnovamento urbano diviene infatti il simbolo della “Rosa di fuoco”, cosi era chiamata Barcellona dagli anarchici, e Picasso ne offre una veduta del centro storico. Effervescente è anche il suo bozzetto, in cui celebra il Carnevale, ma a rivelare il lato oscuro di quell’epoca c’è “La garrotte” di Casas, opera drammatica che racconta un’esecuzione pubblica rendendo evidente il clima di tensione che pesava su Barcellona. Oltre alla vita pubblica emerge anche la vita privata della borghesia sempre piú ricca. Sono presenti infatti aree di approfondimento dedicate all’architettura di Gaudí, alla grafica, agli arredi, ai gioielli, alle ceramiche e alle sculture dell’epoca, che illustrano al visitatore i motivi artistici di quel periodo. Una sezione viene dedicata anche alla vita notturna, in cui tornano le opere di Picasso che si esprime con un linguaggio nuovo e sorprendente.