E’ morta a Milano la scrittrice delle donne, Grazia Livi

Il mondo della cultura e del giornalismo è in lutto per la morte – nella sua casa di Milano, all’età di 85 anni – della scrittrice e saggista Grazia Livi. Nata a Firenze da una famiglia di intellettuali e docenti universitari esordì con il romanzo “Gli scapoli di Londra”, nel 1958, suscitando l’apprezzamento di poeti del calibro di Eugenio Montale, che la recensì sul Corriere della Sera, e di Mario Luzi il quale preconizzò: “Intravedo nel suo lavoro un destino d’artista”.

Mai profezia fu più riuscita poiché la narratrice, dopo aver progressivamente abbandonato il giornalismo che come inviata le fece incontrare alcune tra le più eminenti figure del Novecento, come Le Corbusier, Moshe Menuhin, Albert Schweitzer, si dedicò completamente alla letteratura con romanzi come “La distanza e l’amore”, “L’approdo invisibile”. Con “Lo sposo impaziente” – dove raccontava il viaggio e la prima notte di nozze di Lev Tolstoj e Sofia Andreevna – vinse il Premio letterario internazionale di narrativa Alessandro Manzoni.

La scrittura della Livi si caratterizza per una delicata attenzione alle tematiche femminili e alla sensibilità delle donne che la porta a riscoprire il silenzio e la meraviglia come uniche forme espressive in grado di rendere l’esperienza più autentica.