Dopo 40 anni torna a Cerveteri il Cratere di Eufronio

patrimonio

Il cratere di Eufronio torna a casa! Si tratta di uno dei più importanti reperti attici, dipinto intorno al 515 a.C. L’opera fu trafugata più quarant’anni fa,  esportata illegalmente negli Usa dove per lungo tempo rimase esposta in una teca di vetro del Metropolitan di New York, rientrò in Italia al Museo di Villa Giulia a Roma e ora a Cerveteri, suo  luogo di origine, è possibile ammirarlo nel contesto di una mostra speciale.

A riguardo Dario Franceschini, ministro dei beni culturali e del turismo spera che l’antico reperto possa rimanere nella cittadina laziale che fu capitale del mondo etrusco, e aggiunge: “Di certo la mostra inaugurata oggi nel Museo Nazionale Cerite e aperta fino al 20 gennaio va prolungata anche nel periodo di Expo, che va da maggio a ottobre..e poi chissà…” lasciando intendere di non essere contrario ad una definitiva collocazione dell’opera a Cerveteri. Una prospettiva questa che coincide con il progetto del giovane sindaco Alessio Pasucci, che sui beni culturali ha investito molto. Ora il museo della città ospita ben due reperti firmati Eufronio, tra cui una preziosa kylix (coppa da vino) anch’essa tornata in Italia dopo aver percorso le vie del traffico illegale.

La mostra aperta da Franceschini insieme al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è oggetto di grande interesse per i visitatori proprio perchè ospita l’opera più importante fra le pochissime che ci sono rimaste, 27 in tutto, del grande maestro greco del V secolo a. C. Il Cratere di Eufronio, ornato con scene dell’episodio omerico del trasporto del corpo dell’eroe Sarpedonte, era stato trafugato nel 1971 dai tombaroli che lo avevano strappato da una tomba di Greppe Sant’Angelo, alle porte di Cerveteri. Giunto illegalmente negli Stati Uniti fu acquistato dal Met di New York. Fu grazie ad un indagine della procura di Roma e dei carabinieri del Comando tutela patrimonio culturale, e all’impegno del governo, che aprì un canale diplomatico con gli Usa, che l’inestimabile opera riuscì a tornare in Italia. La soprintendente all’Etruria meridionale, Alfonsina Russo Tagliante, ha definnito il “Cratere d’Eufronio” il simbolo della “lotta contro il traffico illecito di reperti archeologici”, terzo mercato nero mondiale dopo armi e droga.