Concluso il restauro dei 70 taccuini firmati Mariotti

Sono rientrati a Palazzo Cesaroni  dopo un lungo restauro i 70 taccuini  della collezione Mariotti , attualmente di proprietà dell’Assemblea legislativa dell’Umbria. La società Coobec di Spoleto che si è occupata del delicato lavoro per circa sei mesi, ha riconsegnato le opere dell’artista perugino Carlo Spiridione Mariotti ai suoi proprietari. Ad autorizzare l’intervento la Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etno-antropologici dell’Umbria, l’organo periferico del Ministero dei Beni che si occupa di catalogare, tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio culturale della regione.

La riparazione ha interessato 2545 disegni contenuti nei taccuini ed è stato guidato da Irene Maturi che ha spiegato :”Le opere sono state interessate da un lavoro di restauro conservativo e micro invasivo. L’obiettivo è stato quello di impattare il meno possibile con l’opera originale, grazie ad una ripulitura approfondita dei disegni, eseguiti con varie tecniche, e un consolidamento del supporto cartaceo che ha tenuto conto delle evidenze storiche. Inoltre sono stati realizzati contenitori conservativi condizionati e una bacheca blindata per l’immagazzinamento climatizzato dei taccuini che ha un vano per l’esposizione, sempre blindato”.

Nato nel 1726 nel capoluogo umbro, Mariotti fu direttore dell’Accademia del disegno e partecipò ai lavori di decorazione del duomo di Perugia. A Roma fu allievo di Giacinto Boccanera e Anton Maria Garbi e nella capitale realizzò diverse opere per le chiese della città. La collezione restaurata rappresenta una vera e propria cronaca settecentesca e può essere considerato un importante documento grafico sugli usi e costumi locali del tempo. Mariotti usava il taccuino come una macchina fotografica, uno strumento per immortalare istanti di vita quotidiana: scene di mercato, piazza, nelle osterie o nelle campagne, in chiesa o nei teatri, immagini che restituiscono un clima suggestivo di una realtà sociale e culturale di Perugia.