Agrigento, mostra fotografica: un anno negli hotspot con la croce Rossa

Si svolgerà giovedì 5 gennaio, alle ore 18.00, presso lo Spazio Temenos (in via Luigi Pirandello 1) ad Agrigento, il concerto di beneficenza promosso dall’Associazione Musicale e Culturale Pentagramma a Colori “Sergio Alletto”. In occasione dell’evento verrà presentata la mostra fotografica “Humanity without borders” di Nuccio Zicari.

L’esposizione, promossa dalla Croce Rossa Italiana Comitato di Agrigento, è la sintesi di un reportage lungo un anno effettuato presso l’hotspot del porto di Porto Empedocle, che in modo commovente, e con taglio documentaristico, coglie il senso di umanità all’interno del fenomeno della migrazione.

“Nell’ultimo anno, grazie alla collaborazione con la Croce Rossa Italiana – racconta Nuccio Zicari-, ho avuto la possibilità di stare a stretto contatto con queste persone, persone non numeri. Fin da subito ho sentito l’esigenza di dare testimonianza di ciò a cui assistevo sotto i miei occhi. Le mie foto vogliono essere un invito alla riflessione, a considerare il lato umano di questi uomini, donne, bambini, famiglie. Essi piangono, cantano, ridono, sanguinano come noi, ma a differenza nostra spesso non hanno la possibilità di scegliere. La vita è un dono identico per tutti e chiunque dovrebbe avere il diritto di scegliere come darle un senso”.

Gli scatti sono accompagnati dal testo critico di Dario Orphée La Mendola, che scrive: “La storia delle migrazioni informa riguardo un dato: l’umanità è stata nomade. Le ragioni della mobilità, seppure diverse da un gruppo di popolazione ad un altro, hanno avuto in comune il desiderio di migliorare condizioni esistenziali precarie. Ciò indica che la migrazione è sempre stata sinonimo di speranza”.

Spazio Temenos è ubicato nella Chiesa di san Pietro, ad Agrigento. “Abbiamo recuperato alla vita sociale della nostra comunità un monumento storico di grande importanza nella zona più centrale della città: la settecentesca chiesa di San Pietro e l’annessa casa canonica – si legge nel sito dell’associazione -. La restituzione materiale di San Pietro al suo antico splendore, tuttavia, non esaurisce la nostra missione, poiché crediamo che una chiesa, per quanto non più adibita al culto, debba comunque rimanere un presidio di verità e di bellezza. Abbiamo così pensato e organizzato Spazio Temenos come un edificio abitato dalle parole, dalla musica, dalla immagini. Lo abbiamo attrezzato affinché possa accogliere e stimolare le diverse espressioni dell’intelligenza umana, nel flusso denso e costante di opere e di idee”.