Usa, tensioni razziali: tre poliziotti assassinati in un giorno

Non hanno avuto nemmeno il tempo di reagire; e d’altronde quello di cui sono stati vittime non era un conflitto a fuoco durante un servizio ma una vera e propria esecuzione. Un colpo alla testa mentre erano in auto a pattugliare le strade di New York e la vendetta si è compiuta. Sì, perché di vendetta si tratta, visto che il killer – che poco prima aveva anche ucciso la sua fidanzata a Baltimore – prima del blitz aveva postato sui social (“Metterò le ali ai maiali. Loro hanno preso uno dei nostri. Prendiamo due di loro. #ShootThePolice #RIPErivGardner [sic] #RIPMikeBrown Questo potrebbe essere il mio ultimo post”) l’intenzione di fare giustizia per l’uccisione da parte di agenti della polizia di Michael Brown e Eric Garner, due uomini di colore. Il killer ha tentato la fuga verso la metropolitana ma, inseguito, si è suicidato con la stessa arma.

Dalle prime ricostruzioni, l’uomo avrebbe agito da solo, ma sarebbe sbagliato pensare sia un caso isolato. La tensione razziale è tornata altissima dopo la morte del 18enne nero Michael Brown, ucciso da un agente a Ferguson (Missouri), e di Eric Garner, morto nella stessa New York dopo essere stato soffocato da un poliziotto. In entrambi i casi, il Gran giurì ha deciso di non incriminare gli agenti coinvolti: cosa che ha suscitato fortissime proteste nel Paese, con manifestazioni continuate ancora nelle scorse ore. Tragedia anche in Florida dove un agente padre di 5 figli è stato ucciso ieri. Per l’omicidio è stato arrestato un 23enne.

 Il presidente americano Barack Obama ha condannato senza riserve l’uccisione dei due poliziotti e ha esortato a respingere la violenza. “Condanno in maniera incondizionata l’uccisione odierna di due agenti di polizia a New York City. Due uomini coraggiosi non torneranno a casa dai loro cari, stanotte, e per questo fatto non c’è alcuna giustificazione”, ha detto Obama in una dichiarazione diffusa da media americani. “Chiedo alla gente di rifiutare la violenza”, ha aggiunto il presidente. Dunque un presidente nero che inviata alla calma la sua gente. Ma siamo al limite di guardia, l’esasperazione è tangibile; le manifestazioni contro le violenze della polizia hanno portato la gente in strada in tutti gli States. Il rischio, purtroppo altissimo, è quello di una escalation.