Usa, svolta di Obama: polizia con telecamere e meno armi

A seguito delle violente proteste rivolte nei confronti delle forze dell’ordine americane dopo il caso Ferguson è arrivato un duro provvedimento del presidente degli Stati Uniti Barack Obama sugli equipaggiamenti in dotazione alla polizia. Saranno varati dei provvedimenti che renderanno obbligatoria l’istallazione di una telecamera sulla divisa degli agenti e ci saranno dei tagli sull’attrezzatura di tipo militare – di cui la polizia è ora dotata – e non saranno escluse le armi pesanti e i veicoli corazzati.

Sono tagli importanti quelli che l’amministrazione di Obama si sta preparando ad effettuare e che porteranno notevoli costi: per il programma pilota, che nella sua prima fase permetterà di dotare circa 50 mila poliziotti di telecamere, verranno stanziati circa 263 milioni di dollari. Sarà il capo della polizia di Philadelphia Charles Ramsey, a capo di una squadra di specialisti, che in 90 giorni dovrà preparare un decreto per la realizzazione del programma. Nel frattempo, il team di sicurezza della Casa Bianca, insieme ad alcune associazioni e forze dell’ordine, dovrà stabilire delle linee guida per la ridurre le dotazioni di armi alla polizia.

Il tutto in 120 giorni. Secondo una stima, che comprende il periodo che va dal 1997 ad oggi, il Pentagono ha fornito alla polizia armi e mezzi per un valore di almeno 4,3 miliardi di dollari. Una politica che è totalmente contraria a quella del dopo 11 settembre: allora la militarizzazione della polizia faceva parte di un più ampio piano contro il terrorismo. Secondo il New York Times, molte autorità locali considerano la polizia un “argine contro il terrorismo” e sembra che il Congresso non sia concorde con le idee di Obama. “So che in passato ci sono già state commissioni, task force, discussioni, dibattiti, e non è successo niente – ha dichiarato Obama – ma stavolta sarà differente e lo sarà perché c’è un presidente degli Stati Uniti profondamente impegnato nel far sì che stavolta sia davvero diverso”.