USA: IL MISTERO DEL CORPO DELLA BAMBINA SENZA NOME

Si infittisce il mistero a Boston, dove la polizia ha diffuso la foto di una bambina trovata senza vita alla fine di giugno, avvolta in un telo di plastica sulla spiaggia della Deer Island, nella baia della città. Sembra che la piccola aveva all’incirca quattro anni e, secondo le immagini ricostruite al computer, capelli castani, occhi scuri e carnagione chiara. L’immagine diffusa, è stato specificato, la rappresenta “come potrebbe essere stata quando era viva”.

Intanto però, la polizia non ha idea di chi sia, dato che non corrisponde alle caratteristiche di nessuna delle bimbe della sua età di cui era stata denunciata la scomparsa. Ma “qualcuno deve sapere chi era questa bimba”, ha detto Robert Lowery, capo della Sezione bambini scomparsi del Centro nazionale per i bambini sfruttati e scomparsi, che assiste gli investigatori.

Al momento “non è stato determinato né il modo né la causa della morte” della piccola, ha detto il procuratore distrettuale della zona Daniel Conley, citato dal Boston Globe, aggiungendo che i “patologi effettueranno ulteriori test specialistici”. Non è chiaro nemmeno se il corpo della bimba sia stato lasciato sulla spiaggia da qualcuno o se sia stato portato da mare.

Per questo, la polizia sta setacciando il fondo marino della zona, alla ricerca di qualche possibile indizio. Le ricerche sono concentrate nell’area di Boston, ma non si esclude che la bambina possa essere scomparsa altrove. Gli unici elementi in possesso della polizia appaiono, finora, l’immagine realizzata al pc, una coperta zebrata e il pigiamino che la bimba aveva indosso. Per questo è stato lanciato un appello ai cittadini da parte degli investigatori, per chiedere collaborazione: “Sicuramente c’è chi sa, speriamo che si faccia avanti fornendo elementi decisivi per arrivare al suo riconoscimento.

La storia della bambina senza nome ricorda quella di Baby Grace, la piccola di 2 anni uccisa nel 2007 in Texas e abbandonata all’interno di una ghiacciaia in spiaggia. Anche in quell’occasione la polizia fornì ai mass media un disegno della vittima: la mossa permise di accertarne l’identità, svolta seguita dalla cattura degli assassini, la madre e il patrigno della bimba.