Tragedia in Colombia: precipita un elicottero militare, le possibili cause

Il cadavere di Mario Paciolla, il dipendente Onu morto il 15 luglio scorso in Colombia, sarà trasferito nei prossimi giorni in Italia

Tragedia aerea in Colombia. Ieri, un elicottero militare modello Black Hawk dell’esercito colombiano è precipitato prima dell’alba per cause non ancora appurate nella località di Mitù, nel dipartimento di Vaupés. Il primo bilancio parla di sei militari feriti ed undici dispersi. I soccorritori hanno raggiunto il velivolo su una riva del Rio Inirida, dove hanno recuperato i sei ufficiali e soldati feriti, trasferiti poi a Bogotà per essere ricoverati in ospedale.

Il recupero delle salme

L’esercito della Colombia ha annunciato che i soccorritori, dopo aver recuperato i sei militari feriti, hanno ora trovato i cadaveri di nove membri dell’equipaggio. Lo riferisce radio Rcn di Bogotà. A bordo del velivolo, che era impegnato in una operazione di contrasto della guerriglia dissidente delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), viaggiavano 17 fra piloti e membri dell’equipaggio. In un primo momento le fonti dell’esercito avevano fornito un bilancio di sei feriti ed undici dispersi, correggendolo però ora in sei feriti, nove morti e due dispersi.

Le cause dell’incidente

L’esercito non si è ufficialmente pronunciato sulle cause dell’incidente, limitandosi a precisare che “sono state avviate le indagini del caso con l’obiettivo di determinare tempo, modo e luogo riguardanti quanto accaduto”. Da parte sua il ministro della Difesa, Carlos Holmes Trujillo, ha assicurato che “tutti gli sforzi vengono fatti per localizzare e salvare gli effettivi scomparsi”. Si è infine appreso che l’elicottero era in missione, impegnato in una operazione contro dissidenti delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) operanti nel dipartimento del Guaviare. Questo fa ipotizzare che il velivolo potrebbe essere stato attaccato e abbattuto proprio dai rivoluzionari.

Italiano morto in Colombia: cadavere verso rientro in Italia

Il cadavere di Mario Paciolla, il napoletano dipendente dell’Onu morto in circostanze misteriose il 15 luglio scorso in Colombia, è stato portato nelle ultime ore a Bogotà, da dove sarà trasferito nei prossimi giorni in Italia. Lo ha appreso oggi l’Ansa da fonti in loco. Paciolla, 33 anni, svolgeva mansioni di osservatore per l’Onu in un’area di reinserimento e formazione di ex guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Alcuni suoi amici lo hanno trovato cadavere a San Vicente del Caguan. Aveva segni sul corpo che potevano far pensare ad un suicidio. Ma questa eventualità è sembrata poco probabile, anche per il fatto che Paciolla aveva comprato un biglietto d’aereo per tornare in Europa lunedì scorso.

Le Farc

Lo scorso 7 maggio é morto a Cuba, a 88 anni, Jaime Tarcisio Guaraca, uno dei fondatori delle Farc, tra le più longeve organizzazioni del mondo ancora esistenti, ed hanno attraversato tutta la storia recente della Colombia. La loro nascita risale al 27 maggio 1964 durante l’Operazione Marquetalia, una massiccia operazione militare dello Stato colombiano, effettuata con appoggio statunitense, che represse nel sangue le esperienze di auto-organizzazione agraria contadina, considerate dallo Stato “inaccettabili repubbliche indipendenti”.