Smantellata “psico-setta” del macrobiotico

Le squadre mobili della polizia di Ancona e Forlì, supportate dalla squadra antisette del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, hanno smantellto una presunta “psico-setta” che operava tra le Marche e l'Emilia Romagna, nel campo dell'alimentazione macrobiotica. Le indagini hanno avuto inizio nel 2013 grazie alla denuncia di una ragazza. La giovane ha raccontato agli agenti di aver creduto ai benefici “miracolosi” promessi dal presunto guru – noto imprenditore del settore macrobiotico – secondo il quale la sua dieta sarebbe stata in grado di guarire malattie incurabili

Il modus operandi della “psico-setta”

Il presunto guru della “psico-setta” sarebbe Marco Pianesi, noto imprenditore del settore macrobiotico. Secondo quanto emerso dagli atti delle indagini, l'obiettivo dell'organizzazione era un asservimento totale delle vittime, attraverso il rigido stile di vita che sarebbe stato imposto loro dal maestro con le cosiddette diete MA.Pi. (dal nome di Pianesi), gradualmente sempre più ristrette e severe, e le lunghe conferenze, che sarebbero state tenute dallo stesso imprenditore, in cui si parlava per ore della “forze salvifica” della sua dottrina alimentare

Secondo quanto emerso, la vita degli adepti era completamente gestita dal maestro che, per dare le direttive, si sarebbe avvalso dei suoi collaboratori, che formavano la “segreteria”, con “capizona” e “capicentri”, dislocati in varie parti d'Italia. L'associazione sarebbe ramificata in tutto in nostro Paese con circa 90mila associati

In base ai dati emersi dalle indagini, approfittando dello status psicologico in cui versavano le vittime prescelte, il maestro e i suoi collaboratori manipolavano gli “adepti” arrivando gradualmente a gestirne l'intera vita e a pretendere da loro donazioni di denaro. Le vittime, attraverso il rigido controllo dell'alimentazione e la negazione del mondo esterno, venivano convinte ad abbandonare il loro lavoro e, in genere, a rinnegare la precedente vita. Successivamente venivano convinti a “lavorare” per l'associazione come ringraziamento per essere stati “salvati”. In realtà si trattava di sfruttamento: le persone venivano costrette a lavorare per molte ore e, nella migliore delle ipotesi, sottopagati

Le vittime 

Gli inquirenti hanno riferito che, finora, le vittime accertate sono cinque, tra le quali anche la ragazza che ha sporto denuncia nel 2013, ma sospettano che potrebbero essere molte di più. Una delle vittime – che non avrebbe avuto problemi di peso quando ha iniziato la dieta – sarebbe arrivata a pesare 35 chili dopo essersi sottoposta al ferreo regime alimentare imposto dalle MA.PI.

Le ipotesi di reato

Nel mirino degli indagati sono finite cinque persone, tra cui lo stesso Pianesi, la moglie Loredana Volpi e altri collaboratori dell'imprenditore. Nei loro confronti, sono stati ipotizzati i reati di associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale