Silvia Romano, gli sviluppi a un anno dal rapimento

E'stata rapita un anno fa Silvia Costanza Romano, 24enne volontaria italiana sequestrata il 20 novembre 2018 da un gruppo armato penetrato nel villaggio di Chakama, in Kenya, dove stava svolgendo la sua seconda missione. Da allora, di lei non si hanno praticamente più notizie, al di là delle poche e frammentarie informazioni che, inizialmente, avevano peraltro fatto pensare a un sequestro di breve durata. Di Silvia, invece, non si è più saputo nulla di certo e solo ora, a dodici mesi di distanza, dalle colonne del quotidiano keniota “The Star” si torna a parlare della volontaria italiana che, secondo alcune fonti locali citate nell'articolo, sarebbe in mano a un gruppo di rapitori in Somalia il quale, tuttavia, non sarebbe lo stesso che la rapì a Chakama. A loro, infatti, sarebbe stata ceduta dopo Natale, come emerso dalle informazioni diramate nel luglio scorso. La ragazza, inoltre, sarebbe rimasta ferita in uno scontro a fuoco tra i suoi rapitori e un gruppo di miliziani facente capo al movimento terroristico somalo di al-Shabaab, anche se al momento non è chiaro né dove né quando sia avvenuta la sparatoria.

Notizie incerte

La notizia riportata dal The Star, al momento, non ha ricevuto nessuna conferma ufficiale, così come l'avvenuto ferimento di Silvia. Tuttavia anche nell'indagine della Procura di Roma, condotta in collaborazione con i carabinieri del Ros, sarebbe emerso che la giovane volontaria sarebbe tenuta sotto sequestro da un gruppo islamista legato ad al-Shabaab e, a quanto pare, gli inquirenti starebbero valutando l'ipotesi di inviare una rogatoria internazionale alle autorità somale. Un'analisi, quella della Procura, che non si discosta troppo da quella formulata dagli investigatori di Nairobi che, già a settembre, avevano parlato di Silvia in mano a una gruppo armato somalo. Per ora, comunque, si resta nel campo delle supposizioni e, a distanza di un anno dal blitz nel villaggio africano dove la giovane operava come volontaria per il sostegno ai bambini, non sembra di essere più vicini alla soluzione dell'enigma. Nel frattempo, la Polizia keniota ha diffuso i nomi delle persone identificate come probabili responsabili del sequestro, ponendo su di loro una taglia di un milione di scellini (poco meno di 9 mila euro).

Al 30 settembre, inoltre, risale anche l'ultima “notizia”, con gli inquirenti italiani che parlavano di Silvia Romano dicendo che era viva e che si stava facendo tutto il possibile per riportarla a casa. Di lì in poi un nuovo periodo di silenzio che, a ogni modo, non era stato più di tanto infranto nemmeno dalle più recenti dichiarazioni degli investigatori.