Sea Watch. Salvini perentorio: “Equipaggio da arrestare”

Dopo aver forzato il blocco ed essere entrata nelle acque territoriali italiane, la Sea Watch 3, con 42 migranti a bordo da 14 giorni, è ancora ferma davanti al porto di Lampedusa. In merito, si era espresso ieri anche il vice premier Matteo Salvini: “Barriere fisiche? Non le escludo”.

“Sulla nave ci sono fuorilegge”

Stamattina il ministro dell'Interno è tornato sul tema, nel corso di una diretta a 'Barba&Capelli', in onda su Radio Crc. “La legge prevede che bisogna essere autorizzati per poter attraccare, non possiamo far arrivare in Italia chiunque, le regole di un Paese sono una cosa seria”, la sua riflessione. Il vicepremier ha quindi aggiunto: “Le persone sulla Sea Watch non sono naufraghi, ma uomini e donne che pagano 3mila dollari per andar via dal proprio Paese. In Italia stanno arrivando, in aereo, migliaia di migranti certificati che scappano dalla guerra”. Salvini infine confida nel lavoro di qualche magistrato: “Spero che nelle ultime ore ci sia un giudice che affermi che all'interno di quella nave ci sono dei fuorilegge, prima fra tutti la Capitana. Se la nave viene sequestrata e l'equipaggio arrestato io sono contento”.

L'arrivo di un barchino

Intanto, all'alba di oggi, poco prima delle 8 del mattino, sono approdati direttamente in porto altri dieci migranti, presumibilmente tunisini, con un barchino. A bordo dell'imbarcazione anche una donna e un minorenne. I dieci sono arrivati al molo della Madonnina, sotto gli uffici della capitaneria di porto.

L'appello della Comunità Papa Giovanni XXIII

Sulla vicenda, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha rilasciato una nota con cui si rivolge al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, perché “si consenta lo sbarco immediato delle 42 persone a bordo della Sea Watch 3. Chiediamo alle istituzioni – recita l'appello – il coraggio di rinunciare a una inutile prova di forza, dimostrando un sussulto di umanità che renderebbe orgogliosi gli italiani”.