Sciame sismico sul Vesuvio

Tanta paura ma nessun danno per la serie sismica che ha colpito la zona del Vesuvio questa mattina. Una serie di mini-terremoti, di bassa intensità ma a bassissima profondità ha fatto sì che le scosse venissero avvertite chiaramente dalla popolazione alle pendici del vulcano campano. Molti sono scappati in strada.

Lo sciame sismico è in atto dalle 10,11 di questa mattina. La sequenza principale è stata caratterizzata da tre scosse, la più importante stimata in una magnitudo di 1.8, con l'ipocentro a una profondità di soli 2,7 chilometri. Secondo quanto riferisce l'Osservatorio Vesuviano, sono in atto altre scosse di minore entità. In un paio di comuni che si trovano sulle pendici del vulcano i cittadini hanno avvertito boati e tremori. Al momento non si registrano danni.

In posizione dominante rispetto al golfo di Napoli, il Vesuvio uno dei due vulcani attivi dell'Europa continentale nonché uno dei più studiati e pericolosi al mondo a causa dell'elevata popolazione delle zone circostanti e le sue caratteristiche esplosive. Per la sua pericolosità, alcuni interventi legislativi hanno individuato una zona a rischio in caso di eruzione, detta zona rossa. Il Dipartimento della Protezione Civile, con la collaborazione della comunità scientifica e delle autorità locali, ha predisposto un piano di emergenza che viene costantemente aggiornato.

Dopo cinque secoli di quiete, la devastante eruzione del 1631 portò il Vesuvio ad uno stato quasi continuo di attività che indusse già alla fine del XVII secolo alla richiesta di un monitoraggio continuo dei fenomeni per prevederne il comportamento, istanza che venne addirittura promossa dal re Carlo di Borbone. Per tale motivo, il re delle due Sicilie Ferdinando II di Borbone fondò nel 1845 l'Osservatorio Vesuviano, il più antico osservatorio vulcanologico del mondo.