Open Arms, i minori non accompagnati sono sbarcati

Sono sbarcati e sono stati subito accompagnati dalla polizia di Stato nell'hotspot, in contrada Imbriacola, i 27 minori che si trovavano a bordo della Open Arms. Dopo 16 giorni a bordo della nave della Ong spagnola, quattordici minori sono stati trasbordati nella motovedeta della guardia costiera e tredici in quella della guardia di finanza. Si tratta di 15 eritrei, 5 sudanesi, due del Ciad, due del Gambia, un ghanese, un nigeriano, un etiope, un egiziano e un ragazzo del Mali. 

Sbarco dopo la lettera di Conte a Salvini

Lo sbarco dei minori non accompagnati è stato possibile dopo la lettera che il premier Conte ha scritto a Salvini, una missiva ha colpito nel segno. Dal Viminale è partita l'autorizzazione a far sbarcare 28 minori non accompagnati dalla nave ProActiva Open che si trova davanti Lampedusa. Il presidente del Consiglio ha scrito una seconda lettera al ministro dell'Interno in cui ha ribadito la necessità di far scendere dalla Open Arms i minori di 18 anni. E ha rimarcato inoltre la disponibilità di “una pluralità di paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell'ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età la disponibilità ricevuta da sei Paesi membri dell'Unione europea alla redistribuzione dei migranti a bordo dell'imbarcazione dell'ong. Il vicepremier leghista ha infine ceduto alla richiesta del di Conte, in nome della “leale collaborazione”, ma ha affermato che la linea dura del sua e del Viminale non cambia.

L'ok del Viminale

Nella sua risposta, fatta avere anche al ministro della Difesa Elisabetta Trenta con cui il ministro dell'Interno ha avuto più di uno scontro e al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, Salvini rovescia sul premier la responsabilità dello sbarco “avendo già rimesso in precedenza a Te la valutazione dell'adozione di provvedimenti anche in difformità dal mio orientamento, prendo atto che disponi che vengano sbarcati i (presunti) minori attualmente a bordo della nave Open Arms”. Poi dà l'ok all'operazione: “Darò pertanto, mio malgrado, per quanto di mia competenza e come ennesimo esempio di leale collaborazione, disposizioni affinché non vengano frapposti ostacoli all'esecuzione di tale Tua esclusiva determinazione”.

La lotta di Salvini

Il ministro dell'Interno aggiunge anche che non desisterà nei suoi metodi di contrasto all'immigrazione, “in tutte le competenti sedi giurisdizionali”, vedi il ricorso al consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar che sospendeva il suo divieto di accesso in acque territoriali italiane per la nave di Open Arms, affinché non si crei quello che definisce “un pericoloso precedente per tutti coloro che potranno ritenere normale individuare il nostro Paese come unico responsabile dell'accoglienza e assistenza di tutti i minori non accompagnati (o presunti tali) presi a bordo in qualsiasi angolo del Mediterraneo o del mondo ”. E attacca di nuovo gli Stati membri dell'Unione europea che non applicherebbero le norme che regolano l'immigrazione: “i principi giuridici, destinati a regolare i ruoli degli Stati nel governo del fenomeno delle migrazioni, sono dagli altri Paesi invocati a parole e disapplicati nella pratica, col risultato di far pesare sul solo contribuente italiano le conseguenze dell'attività di fiancheggiamento dell'immigrazione clandestina, attuata da navi straniere!”