Mafia: 31 arresti, c'è anche un consigliere comunale

Nuovo colpo alla mafia siciliana, dopo i 31 arresti di ieri al clan Cintorino-Cappello a Taornima. Stamani all'alba i Carabinieri di Agrigento hanno fermato sette persone accusate di associazione mafiosa. In carcere sono finiti boss e gregari che si ipotizza appartengano delle famiglie mifiose licatesi. Tra i fermati, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ci sarebbe anche il consigliere comunale in carica di Licata Giuseppe Scozzari, di 47 anni, eletto a giugno del 2018. E' accusato di essersi rivolto ai boss per avere favori personali. Lo riporta il Giornale di Sicilia.

Assedio

L'operazione, denominata “assedio”, è stata portata avanti dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento, coordinati e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Impegnati oltre 100 carabinieri, un elicottero e le unità cinofile. Filmati summit ed incontri segreti fra gli elementi di vertice e gli affiliati della consorteria mafiosa che hanno permesso di disarticolare le famiglie mafiose di Licata e Campobello di Licata. Le indagini, oltre a disarticolare i vertici e i 'quadri' dei due clan, hanno scoperto un'estorsione a una impresa che svolgeva lavori edili in Germania e hanno hanno documentato gli interessi della mafia nel settore delle slot machine, attraverso una società di distribuzione di apparati elettronici da gioco. All'affare partecipava una società di distribuzione di apparati elettronici da gioco. Tra i fermati c'è il boss Angelo Occhipinti, 64 anni che, secondo gli inquirenti, rappresenterebbe il “reggente” della cosca di Licata. Occhipinti in passato è stato condannato per estorsioni aggravate dal metodo mafioso. L'inchiesta è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Paolo Guido e dai pm Claudio Camilleri e Gery Ferrara.