Lui le mandava troppi sms, lei lo ha colpito con l’acido. Milano sotto choc

Una studentessa bocconiana e un operatore di Borsa, legati da un rapporto “morboso e totalitario”, che avrebbero cercato di coinvolgere l’ex fidanzatino di lei in una sorta di “triangolo amoroso ossessivo”. E’ il profilo di Martina Levato, 23 anni, e di Alexander Boettcher, 30 anni, arrestati dalla polizia con l’accusa di lesioni personali gravissime per aver gettato dell’acido muriatico sul volto del 22enne Pietro Barbini, dopo averlo attirato in via Giulio Carcano a Milano con la scusa della consegna di un pacco. Una vicenda che gli investigatori hanno descritto come “senza precedenti”, per il tipo di relazione che si era creata tra la studentessa e l’uomo, operatore finanziario per conto di una società immobiliare sposato da sette anni con un’altra donna, ignara di tutto.

Anche se non è in pericolo di vita il ragazzo aggredito, che studia economia a Boston, dovrà restare in ospedale a lungo, e potrebbe aver subito gravi danni a un occhio. Interrogata dal giudice durante l’udienza di convalida dell’arresto, Martina Levato ha ammesso di aver gettato l’acido addosso al giovane, con cui aveva avuto una relazione quando entrambi frequentavano il liceo Parini di Milano, perché quest’ultimo la “infastidiva e molestava con avance” attraverso sms, messaggi su Facebook e su ‘WhatsApp’. Poi ha detto di essere incinta di Boettcher, e ha cercato di scagionarlo sostenendo che l’uomo “non era consapevole” delle sue intenzioni e “si trovava in via Giulio Carcano per caso, perché stava facendo jogging”.

Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili e dal pm Marcello Musso, emerge però uno scenario più complesso. La polizia, infatti, ha letto i messaggi WhatsApp che Levato e Boettcher hanno inviato dal giugno scorso alla vittima. Soprattutto la donna avrebbe descritto la relazione “morbosa e totalitaria” con Boettcher che è stato anche candidato alle ultime elezioni regionali lombarde per la lista ‘3L’, movimento fondato da Giulio Tremonti. Il giovane, dopo aver letto dettagli del rapporto della studentessa con l’uomo sposato, le aveva consigliato di troncare quella relazione. Lo scorso agosto, inoltre, è stato lo stesso Boettcher a scrivere un messaggio al giovane nel quale gli diceva, in sostanza, che Martina non meritava niente ed entrambi avrebbero dovuto “coalizzarsi” contro di lei.

“Levato si è dimostrata una bocconiana reticente, falsa e spocchiosa – ha detto il pm Marcello Musso intervenendo durante l’udienza – ha confessato solo perché l’hanno beccata con le mani nella marmellata”. Il difensore della studentessa, l’avvocato Paola Bonelli, ha sostenuto la necessità di “valutare la capacità di intendere e di volere” della giovane, nel maggio scorso denunciata da un compagno di università che la ragazza avrebbe cercato di evirare con un coltello dopo che si erano appartati nel parcheggio di un hotel. “La detenzione in carcere – ha spiegato – potrebbe avrebbe effetti deleteri su una persona che presenta già diverse fragilità”.