La chat degli orrori: 20 minorenni denunciati per pedopornografia

L'inchiesta è nata dalla denuncia di una mamma di Lucca che aveva scoperto la chat sul cellulare del figlio 15enne, mente del giro di immagini hard

La polizia postale ha scoperto una chat “degli orrori” con immagini violente viste da minorenni. I venti ragazzini – tutti tra i 13 e i 17 anni – si sarebbero scambiati immagini “di orribili violenze e con contenuti di alta crudeltà”. Tra queste, anche file provenienti dal dark web con video di suicidi e di mutilazioni e decapitazioni di persone e animali. Ma non mancavano immagini pedopornigrafiche.

Dangerous Images

L’operazione é stata denominata Dangerous Images. E’condotta dalla polizia postale della Toscana e coordinata da Antonio Sangermano, che guida la procura presso il tribunale dei minori di Firenze. L’inchiesta, coordinata dalla procura dei minori fiorentina, è nata dalla denuncia di una mamma di Lucca che aveva scoperto sul cellulare del figlio 15enne filmati hard e pedopornografici nei quali erano presenti anche bimbi piccoli. L’indagine ha portato alla denuncia in stato di libertà di 20 minorenni, in concorso tra loro. Le ipotesi di reato sono: detenzione, divulgazione, cessione di materiale pedopornografico e istigazione a delinquere aggravata.

La chat degli orrori

Come spiegano gli investigatori in una nota, dall’analisi del telefonino del quindicenne”è emerso un numero esorbitante di filmati e immagini pedopornografiche, anche sotto forma di stickers. Il 15enne era l’organizzatore e promotore dell’attività criminosa insieme ad altri minori. Scambiava le immagini attraverso Whatsapp, Telegram e altre applicazioni di messaggistica istantanea e social network. Sul telefono del ragazzo erano inoltre presenti numerosi file ‘gore’, la nuova frontiera della divulgazione illegale, video e immagini provenienti dal dark web raffiguranti suicidi, mutilazioni, squartamenti e decapitazioni di persone, in qualche caso di animali”.

Tredicenni

Dopo oltre cinque mesi d’indagine i poliziotti hanno identificato le persone che a vario titolo avrebbero detenuto o scambiato immagini e video pedopornografici: tutti minori, tra cui 7 tredicenni. Sono poi scattate le perquisizioni, eseguite dalla polizia postale – e coordinate dal Cncpo (Centro nazionale contrasto alla pedopornografia online) – nei confronti di minori residenti a Lucca, Pisa, Cesena, Ferrara, Reggio Emilia, Ancona, Napoli, Milano, Pavia, Varese, Lecce, Roma, Potenza e Vicenza. Dai telefonini e computer sequestrati sarebbero emersi “elementi di riscontro inconfutabili“. Le indagini proseguono anche per verificare il coinvolgimento di eventuali altre persone, anche adulte.