Indigeni massacrati nella Foresta Amazzonica, il Brasile apre un’inchiesta

Le autorità dello stato federale dello Stato brasiliano di Amazonas hanno aperto un’indagine sul presunto massacro di una decina di indios “incontattati”, ossia che vivono isolati e in condizioni primitive, da parte di alcuni cercatori d’oro. L’inchiesta, secondo quanto riportato dal Times, è stata aperta dopo la denuncia presentata dall’agenzia per gli affari indigeni, il Funai.

La denuncia

Secondo il Funai, mentre si trovavano all’interno di un bar, alcuni cercatori di oro si sarebbero vantati di aver ucciso una decina di indios nella valle del Javari, la seconda riserva indigena del Paese, situata ad ovest al confine con la Colombia. Il massacro sarebbe avvenuto nel mese di agosto. Gli uomini, dei cercatori d’oro, che erano in possesso di una pagaia intagliata che hanno detto di aver rubato dopo aver ucciso le 10 persone, hanno raccontato di essere stati “costretti” ad uccidere gli indios per evitare di essere a loro volta uccisi. Inoltre, hanno raccontato anche di aver fatto a pezzi i corpi e di averli buttati nel fiume.

Seconda segnalazione di omicidi indigeni dell’Amazzonia

Secondo la coordinatrice del Funai, Leila Silva Burger Sotto-Maior, si tratterebbe della seconda segnalazione di omicidi di indigeni dell’Amazzonia, appartenenti a tribù che non sono ancora entrate in contatto con “l’uomo civilizzato”. Come spiegato dalla Sotto-Maior le indagini sono molto difficili, in quanto si hanno poche informazioni sulle tribù ed è problematico trovarle. Infatti, per raggiungere il luogo dove vivono gli indios, gli investigatori dovranno affrontare un viaggio di 12 giorni in barca, risalendo i fiumi che attraversano la Foresta Amazzonica.