Indagine choc: dalla Campania il 90% delle banconote false del mondo

In seguito ad alcune indagini coordinate dalla Procura di Napoli e condotte dai carabinieri di Caserta e del nucleo antifalsificazioni, è emerso un dato pressoché sconcertante: quasi novanta il per cento delle banconote false distribuite in Europa e Nord Africa viene prodotta proprio in Campania. Prevalentemente vengono “sfornati” euro falsi, ma gli investigatori parlano anche di dollari.

Ciò ha portato all’emissione di 56 ordinanze di custodia cautelare, di cui 29 in carcere. Uno dei provvedimenti di divieto di dimora è stato emesso proprio nei confronti di Domenica Guardato, la mamma della piccola Fortuna Loffredo, morta in circostanze misteriose cadendo dal palazzo in cui abitava con la propria famiglia. E anche se la donna nega di essere coinvolta nella vicenda, dovrà lasciare il luogo in cui si è verificata la tragedia della propria vita.
Nel mirino sono finiti anche individui che sono presunti appartenenti al cosiddetto “Napoli Group”, holding composta da tecnici specializzati e capaci di inventare e spedire una banconota falsa da 300 euro anche in Germania, Colombia, Europa dell’Est – principalmente Romania -. Al momento, nessun elemento può suggerire che l’organizzazione criminale fosse gestita anche dalla camorra, ha affermato il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo. Ma il fenomeno ha generato un allarme in tutti gli uffici europei, e per questo è stato chiesto che questo reato venga inserito fra quelli di competenza della procura antimafia: il danno stimato, infatti, supera i 500milioni di euro.
Le indagini erano partire nel 2012 dai Carabinieri di Casagiove, per poi essere avviate dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e poi coordinate dal pool della Procura di Napoli diretto dal procuratore aggiunto Filippo Beatrice. Le verifiche, infine, sono state condotte dai carabinieri di Caserta guidati dal comandante Giancarlo Scafuri e dal nucleo antifalsificazioni diretto dal colonnello Ferace.