Incendio nella tendopoli di migranti: 1 morto

Tragedia annunciata a Rosarno, in Calabria. Una donna trentenne è morta e altre due ragazze sono rimaste gravemente ferite in un vasto incendio scoppiato questa notte nella tendopoli di San Ferdinando, una vasta area “abitata” d'inverno dai braccianti giunti nella Piana di Gioia Tauro per la stagione delle arance.

Nessun dolo

Le fiamme, partite probabilmente da un fuoco acceso dai migranti per riscaldarsi, hanno distrutto circa 200 tra tende e baracche: il fuoco ha infatti avuto origine in una zona centrale della baraccopoli e poi si è immediatamente esteso al resto della struttura.

Il prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari – riporta Ansa – ha convocato una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica per predisporre le misure necessarie a superare l'ennesima emergenza della baraccopoli. Secondo le prime ipotesi, il rogo non sarebbe di natura dolosa.

Intanto questa mattina gli “ospiti” sono stati tutti sgomberati, ha aggiunto il prefetto di Reggio Calabria, e la Protezione civile in giornata trasporterà e monterà in un'area lì vicina una tensostruttura in grado di ospitare 600 persone. Inoltre, verrà anche allestita una cucina da campo che garantisca almeno un pasto caldo ai braccianti che nell'incendio hanno perso tutto. Una soluzione d'emergenza, spiegano dalla Prefettura, in attesa di “individuare ulteriori soluzioni”.

Tragedia annunciata

Una emergenza che però a Rosarno dura già da 8 anni. “Una tragedia annunciata”, dicono i volontari delle associazioni che da tempo lavorano alla tendopoli. Non è la prima volta infatti che il fuoco distrugge parte del ghetto, dove chi ci abita si arrangia come può per scaldarsi, lavarsi o cucinare, senza acqua, né fogne, né corrente elettrica o riscaldamento. Qui i braccianti, almeno un migliaio in inverno, alcune decine di stanziali durante il resto dell'anno, sono costretti a vivere in baracche fatiscenti in condizioni disumane.