Il leader dei Giovani di Confindustria attacca l'esecutivo

E'finita la nostra pazienza. Da anni facciamo proposte, ci siamo rivolti a tutti i governi. Stavolta non c'è più niente da aggiungere”. Non ha usato mezze misure il presidente dei Giovani industriali di Confindustria, Alessio Rossi. “Torniamo per un attimo ad un anno fa – ha proseguito Rossi dal 49esimo convegno dell'associazione – 1 giugno 2018, giuramento del governo Conte. Una settimana dopo, il nostro convegno qui a Rapallo. Allora chiedevamo al Parlamento più giovane della storia repubblicana di saldare un'alleanza con le imprese giovani. Un anno dopo, ancora niente alleanza e niente per i giovani. Solo crescita ingessata“. 

I commenti del presidente Rossi alla politica economica del governo 

Duro il parere di Alessio Rossi sui minibot. “Pensare che il problema del debito pubblico sia risolvibile con i minibot  è come provarci con i soldi del Monopoli”. E ancora: “Ormai i nostri conti pubblici sono ufficialmente sotto la vigilanza europea e insieme con la flessibilità economica è finita anche la nostra pazienza”. Il leader dei Giovani industriali è stato critico anche nei confronti di Quota 100. “Ci sta tornando indietro come un boomerang perché la Commissione europea l'ha messa all'indice. Ma il problema vero è che questa misura genera un paradosso: in uno dei Paesi più vecchi d'Europa non si può avere un sistema pensionistico insostenibile”. Infine il decreto crescita. “Di fronte ad una situazione di stallo, abbiamo chiesto provvedimenti urgenti, ma la risposta ancora una volta è stata debole: i decreti crescita e sblocca-cantieri. Decreto crescita, che forse sarebbe più prudente chiamare 'decreto dita incrociate”. Dunque: “Visto che questi due provvedimenti sono ora in Parlamento, non è troppo tardi per dare il tanto atteso segnale: il governo stia dalla parte giusta, stia dalla parte dello sviluppo. Dalla parte delle imprese”.