Il dramma di Manuel Bortuzzo: “Non camminerà più”

L'intervento toracico eseguito dai medici del San Camillo di Roma su Manuel Bortuzzo è stato eseguito ma il giovane nuotatore, colpito da una pallottola sabato sera nel quartiere Axa, a Roma, non camminerà più. A rivelarlo è il professor Alberto Delitala, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'ospedale romano, il quale ha spiegato come sia stata riscontrata “una lesione midollare completa. Questo purtroppo vuol dire che al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe”. La possibilità che ne riacquisti l'uso “con le conoscenze mediche attuali non è possibile”. Al momento, trascorse 48 ore dall'intervento, “il decorso post operatorio è soddisfacente, le condizioni sono stabili, è ancora sedato e con ventilazione artificiale, e contiamo di risvegliarlo nei prossimi giorni”. Ma, precisa ancora, “da studi effettuati il paziente ha perso la mobilità”.

Caccia all'uomo

Una vicenda drammatica quella di Manuel, promettente nuotatore trevigiano trasferitosi a Roma dopo il tesseramento da parte dell'Aurelia Nuoto, rimasto ferito durante la serata del 2 febbraio a Piazza Eschilo, all'Axa, dove è stato raggiunto da un colpo d'arma da fuoco probabilmente vittima di uno scambio di persona. Le Forze dell'ordine, che hanno ricostruito la vicenda collegando l'accaduto a una rissa avvenuta poco prima in un locale vicino, nel quale Manuel non era peraltro mai entrato, stanno ora dando la caccia all'aggressore che, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, avrebbe agito a bordo di uno scooter.

La diagnosi

La famiglia del giovane, di appena 19 anni, è stata allertata della diagnosi: “Nonostante la decompressione del midollo – ha detto ancora il professor Delitala -, eseguita con i mezzi più avanzati, il midollo spinale non conduce. Abbiamo fatto una valutazione con i potenziali evocati, ossia uno studio bioelettrico della conducibilità midollare e c'è una lesione midollare completa. Questo purtroppo vuol dire che, con le attuali conoscenze della scienza neurologica, al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe. Appena i colleghi lo riterranno fuori pericolo e lo avvieranno a uno svezzamento dal respiratore imposteremo un trasferimento in un centro di riabilitazione per consentire al paziente di riprendere una vita anche in presenza di una lesione midollare”.