Corruzione: fermato il finanziere Bolloré

Il finanziere francese Vincent Bolloré è in stato di fermo con l'accusa di corruzione di funzionari pubblici stranieri in una vicenda legata a concessioni portuali in Togo e Guinea. La notizia è stata diffusa dal quotidiano Le Monde. Bolloré è stato interrogato negli uffici della polizia giudiziaria a Nanterre, nel dipartimento degli Hauts-de-Seine, alle porte di Parigi. La vicenda riguarda le concessioni di ottenimento della gestione dei terminal di navi container. I giudici si chiedono se il gruppo Bolloré non abbia usato Havas, la sua filiale pubblicitaria, per ottenere nel 2010 la gestione dei porti di Conakry, in Guinea e Lomé, in Togo. L'ipotesi è che Havas abbia fornito consulenze e consigli per sostenere l'arrivo al potere di alcuni dirigenti africani in cambio delle concessioni sui porti. Già nel 2016, la sede del gruppo Bolloré Africa Logistics era stata oggetto di una perquisizione nell'ambito dell'inchiesta aperta nel luglio 2012.

Oltre a Bolloré, secondo Le Monde, altri dirigenti del gruppo sono stati presi in custodia: il direttore generale del gruppo, Gilles Alix, e Jean-Philippe Dorent, responsabile del polo internazionale dell'agenzia di comunicazioni Havas.

Secca la replica del gruppo che respinge ogni accusa: l'odierna audizione di Vincent Bolloré “permetterà – afferma una nota – di chiarire in modo utile alla giustizia queste questioni già oggetto di una expertise indipendente che ha concluso la perfetta regolarità delle operazioni. Il legame che alcuni tentano di fare tra l'ottenimento delle concessioni (portuali, ndr) e le operazioni di comunicazione (di Havas, ndr.) è privo di ogni fondamento e rivela una pesante ignoranza del settore industriale” si legge nella nota diffusa dal gruppo. I dirigenti del colosso francese – prosegue la nota – “sono felici di cooperare pienamente con la giustizia per ripristinare la realtà dei fatti”. Creato 195 anni fa, il gruppo Bolloré “fa parte dei primi 200 gruppi mondiali e occupa 80.000 persone”, conclude nella nota.

La detenzione di Vincent Bolloré arriva a una settimana di distanza dall'annuncio a sorpresa dell'imprenditore bretone, il quale ha ceduto la presidenza del consiglio di sorveglianza di Vivendi a suo figlio Yannick, che era già a capo di Havas.

Inevitabili le ripercussioni per il gruppo Bolloré alla Borsa di Parigi. Il titolo ha ampliato le perdite fino all'8,9% malgrado la società abbia negato le irregolarità. Pesante anche la holding Financiere de l'Odet (-4,5%) mentre si è indebolita Vivendi (-0,95%).