Arrestati 6 anarchici per associazione sovversiva

La polizia di Torino ha arrestato 6 anarchici insurrezionalisti, leader storici del centro sociale Asilo di via Alessandria, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione sovversiva, istigazione a delinquere e detenzione, fabbricazione e porto, in luogo pubblico, di ordigni esplosivi. Nel corso delle indagini, gli inquirenti hanno accertato 21 attentati con finalità eversive in numerose città italiane. Come riporta Agi, una settima persona, componente del sodalizio, è attualmente ricercata dalla polizia.

Associazione sovversiva

I soggetti sono stato raggiunti da una ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo le accuse, nel corso degli anni avrebbero promosso, costituito, organizzato e partecipato a “un'associazione sovversiva (ex art. 270 c.p.) diretta e idonea a influire sulle politiche nazionali in materia di immigrazione mediante la ripetuta distruzione dei Cie/Cpr e con sistematici atti di violenza e intimidazione nei confronti delle imprese impegnate nella gestione delle sopra indicate strutture di accoglienza”, come riporta il comunicato della Polizia. Gli arrestati di oggi sono: Giada Volpacchio (31 anni), Lorenzo Salvato (31 anni), Silvia Ruggeri (32 anni), Antonio Rizzo (34 anni), Giuseppe De Salvatore (35 anni), Niccolò Blasi (30 anni).

L'incendio al Cie di Torino

I Cie/Cpr sono i Centri di permanenza per i rimpatri: nel caso in cui un cittadino straniero sia arrivato irregolarmente in Italia, privo dei requisiti utili per l'ottenimento della protezione internazionale, il migrante è trattenuto nei Cpr per un massimo di 18 mesi prima di essere espulso e rimpatriato. I Cpr in tutto sono cinque e si trovano nelle città di Torino, Roma, Bari, Trapani e Caltanissetta.

Lo scorso 15 novembre proprio l'ex Cie di Corso Brunelleschi a Torino fu devastato da una violenta rivolta da parte di immigrati non regolari. Alcuni ospiti diedero fuoco a dei materassi e arredi vari in nove stanze della struttura. Per consentire ai Vigili del Fuoco di entrare, i Carabinieri del reparto mobile e del primo reggimento Piemonte furono costretti a intervenire con una breve carica di alleggerimento, in quanto i clandestini impedivano l'accesso alla struttura. Le fiamme distrussero nove stanze, ma non ci fu nessun ferito.