ANCORA FEMMINICIDIO, DONNA TROVATA MORTA A CATANIA

Marina Zuccarello, una donna di Misterbianco, in provincia di Catania, è stata uccisa ieri pomeriggio nella casa di vacanza che si trova nella frazione di Madonna degli Ammalati. La vittima aveva 55 anni e lavorava in un laboratorio di analisi cliniche del comune etneo. “Stiamo seguendo un’ipotesi molto concreta – ha detto il capitano della compagnia di Catania Fontanarossa Gianmarco Messina – L’attività di indagine è serrata e stiamo lavorando per consegnare l’assassino alla giustizia”.

Gli investigatori hanno concentrato la loro attenzione sull’ex fidanzato di una delle figlie. Si tratta di una persona che avrebbe lasciato la Sicilia. A fare il ritrovamento del corpo è stato il marito Salvatore Palazzolo, di 65 anni, che lavora come bidello in una scuola: ai carabinieri ha raccontato di essere uscito stamattina per andare a bere un caffè e comprare il giornale e di essere rientrato poco dopo scoprendo il corpo della moglie morta.

A Salerno, sempre ieri, una donna di colore è stata picchiata e ridotta in fin di vita da un uomo polacco di 45 anni. E’ ricoverata nell’ospedale San Leonardo di Salerno dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico alla testa. L’aggressione era avvenuta nei pressi del Grand Hotel Salerno.

La vittima, probabilmente di nazionalità somala, ma ancora senza un nome, potrà essere identificata soltanto nella giornata di oggi attraverso le impronte digitali. L’identificazione – spiegano gli investigatori – potrà avvenire solo se la donna, che rimane in condizioni gravissime, non è clandestina e se le sue impronte sono state prelevate in una qualche occasione in passato. Tempi decisamente più lunghi per arrivare all’identificazione utilizzando le immagini fotografiche, dal momento che il viso della donna – riferiscono i Carabinieri – è completamente tumefatto per le violentissime percosse ricevute.

Rispondendo alle domande dei Carabinieri, l’uomo ha dichiarato quattro nominativi diversi, nessuno dei quali corrispondenti al vero. I Carabinieri ipotizzano che sia lui, sia la donna, siano due soggetti senza fissa dimora; ancora da verificare l’esistenza di una relazione sentimentale fra i due, come sostenuto dall’uomo che, dopo l’arresto, ha negato di aver picchiato la donna.

L’aggressore è stato fermato ieri sera grazie alla telefonata all’arma da parte di passanti che pensavano stesse picchiando un cane, dal momento che la donna, esile di corporatura e mingherlina, si era accovacciata a terra per difendersi dalle percosse. Dopo aver compreso l’orrore che stava accadevo, nonostante il polacco fosse disarmato, nessuno è riuscito a intervenire perché, come riportato da un testimone, la sua furia era senza controllo. Il sospetto – secondo gli investigatori – aveva bevuto ed era in stato confusionale, ma ancora capace di intendere perché ha fornito in maniera corretta le sue generalità. Ora dovrà rispondere delle sue azioni.