Covid Italia, quello che c’è da sapere su fase 2

Da oggi librerie aperte, ma non ovunque: ogni regione ha le sue regole

Oggi riaprono librerie cartolibrerie e negozi per bambini. Ma non tutte e non allo stesso modo perché ogni regione stabilirà le sue regole: c’è chi come il Veneto prova a riaprire e ripartire dove si lavora nelle librerie e nei negozi per l’infanzia. La Sardegna invece preferisce rinviare la riapertura mentre la Campania apre solo il martedì ed il venerdì.
Nel Lazio la riapertura delle librerie avverrà dal 20 aprile, per garantire le misure di sicurezza necessarie, così è stato stabilito in base all’ordinanza emanata oggi dalla Regione Lazio. ”Con l’ordinanza regionale – spiega l’assessore alle attività produttive Paolo Orneli – si intende dare il tempo agli esercenti di poter organizzare le misure di sicurezza previste dall’Allegato 5 del decreto”. Si dovrà “ad esempio trovare soluzioni per garantire il distanziamento minimo tra le persone nell’accesso e nell’uscita dai locali e durante la loro permanenza, reperire dei guanti monouso da distribuire all’ingresso e favorire l’igienizzazione dei locali. Vogliamo che le librerie riaprano, ma questo deve avvenire nella sicurezza assoluta di lavoratori e clienti”.

Cosa dice il Dpcm

Nel dettaglio, il Dpcm, prevede che riaprano (come si legge nell’allegato 1 – Commercio al dettaglio) il ‘commercio di carta, cartone e articoli di cartoleria’, il ‘commercio al dettaglio di libri’ e il ‘commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati’. Riprende, inoltre, l’uso delle aree forestali, per la produzione della legna, la fabbricazione dei pc, la silvicoltura, che si accompagna alla ripresa della produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura e a quella di utensileria manuale. Riprende anche la produzione del sughero e degli articoli in paglia con i materiali da intreccio, le attività di riparazione e manutenzione di aerei e treni, oltre alla cura e manutenzione del paesaggio. Via libera anche alle opere idrauliche. Autorizzate, inoltre, le attività degli organismi internazionali, come l’Onu e le sue agenzie, proseguono anche le attività di call center, ma, a differenza del precedente Dpcm, scaduto per Pasquetta, viene precisato, nel testo del decreto, che vengono consentite “in entrate” e comunque “nei limiti in cui siano espletate in relazione alle attività di cui agli allegati al presente decreto”.

La situazione della sanità lombarda

“La situazione è sicuramente molto diversa in Regione Lombardia e a Milano la pressione sui pronto soccorso è molto contenuta“. Lo ha detto l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera. Il capoluogo lombardo, spiega Gallera, è “una città in cui probabilmente una serie di relazioni e movimenti ci saranno perché è una città dove la gente comunque lavora ed è densamente popolata, quindi questo porta a scendere quella curva ma non nel modo deciso e netto che ci aspettavamo”. Per l’assessore “ci vuole forse uno sforzo in più e poi una mappatura sul territorio sempre più stringente che cerchiamo di mettere in campo”.

Boccia: “Chi vuole riaprire ne sarà responsabile”

“Capisco la voglia di uscirne, ma i numeri ci dicono che siamo ancora dentro l’emergenza” pertanto “i presidenti che vogliono riaprire se ne assumono la responsabilità”. Sono le parole del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia. “Parlare di normalità – prosegue – vuol dire illudere la gente e se si commette un errore. Distruggi settimane di sacrifici di tutti“. “E a chi non ha colto l’insegnamento di questi 45 giorni – ricorda il ministro – che l’Italia conta 160 mila casi e 20 mila morti”.

I dati dei contagi nazionali

Sono 20465 i morti in Italia nella crisi coronavirus. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 566 decessi, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile. I guariti, in totale, sono 35435. I casi attualmente positivi sono 103616. In isolamento domiciliare 72333 persone, mentre 28023 sono ricoverate con sintomi (+176). I pazienti in terapia intensiva sono 3260: il numero continua a calare (-83). Borrelli, dopo aver ricordato che “sono stati donati oltre 117 mln e ne sono stati già spesi 25 mln per l’acquisto di ventilatori e dpi”, ha fatto sapere – rispondendo a una domanda su un post di un medico, poi morto per coronavirus, che lamentava come a lui, a differenza di alcuni politici, non fosse stato fatto il tampone – che sui tamponi c’è stata “una difficoltà iniziale” ma i tamponi vengono fatti sulla base delle “regole dell’Oms” e non ci sono “corsie preferenziali: bisogna vedere caso per caso perché non sono stati fatti in certe occasioni, ma mi sento di escludere categorie di privilegiate”. “I tamponi vengono fatti quando ce n’è bisogno, nel caso specifico non conosco la situazione”, ha continuato Borrelli. fatti sulla base delle “regole dell’Oms” e non ci sono “corsie preferenziali: bisogna vedere caso per caso perché non sono stati fatti in certe occasioni, ma mi sento di escludere categorie di privilegiate”. Passi avanti intanto sulle cure:inizieranno a fine aprile i test sull’uomo del vaccino messo appunto da un’azienda di Pomezia con l’università di Oxford https://www.interris.it/news/coronavirus-partiti-i-primi-test-per-il-vaccino/

In arrivo il bonus da 600 euro per gli autonomi

L’Inps pagherà il bonus “nei conti correnti con valuta dal 15 al 17 aprile, anche grazie alla collaborazione del mondo bancario”. Lo annuncia il governo, spiegando che delle “quasi 4 milioni” di istanze, “ne sono già state liquidate oltre un milione”. Per quanto riguarda il bonus baby sitter, si legge nella nota, “le oltre 40mila domande sono al vaglio dell’Inps per andare in pagamento il 15 aprile”.